Le videointerviste di ASCARÉ: Confindustria Abruzzo e i luoghi del confronto sulla Programmazione
letto 2555 volte • pubblicato il 29/12/2015 - 17:57 nel forum Forum generale, in ASCARÉ – Accrescere il sistema delle competenze delle Autonomie Locali e della Regione Abruzzo
Nella presentazione delle videointerviste di ASCARÉ ho già sottolineato il senso del "racconto" che questi materiali, progettati nell'ambito delle attività didattiche del Progetto, propongono. Come in ogni racconto, ogni intervista prova ad occupare lo spazio di un capitolo, nell'economia di un insieme e all'interno di un preciso percorso. I primi capitoli che abbiamo anticipato sono un estratto di due diversi "casi", sono la voce del mondo delle imprese (il caso della Finanziaria Regionale Abruzzese SpA e il caso "ORCHESTRA") che partecipa direttamente o indirettamente ai processi di sviluppo locale, in particolare nel quadro delle risorse della Programmazione. Il capitolo che vi anticipo oggi può, a ben ragione, essere intitolato "i luoghi del confronto", e Confindustria Abruzzo, il luogo che ci ha ospitato per il racconto di questo capitolo, contiene esso stesso due suggestioni: la prima, è quello del "contenitore", lo spazio cioé dove le imprese - le imprese del territorio abruzzese - hanno non solo la forma della rappresentanza, ma anche e soprattutto la forma della partecipazione e della condivisione, l'espressione di una collettività fatta di esperienze e di competenze dell'economia locale e di una parte, appunto, di quel complesso gioco dello Sviluppo Locale dove tutti gli attori del sistema economico e sociale giocano per un unico, comune, obiettivo. E la seconda suggestione è legata, se volete piuttosto simbolicamente, al luogo geografico che ci ha ospitato: L'Aquila. |
"Se volete, piuttosto simbolicamente", scrivo così perché richiamare i simboli a volte può essere un "trucco" narrativo - come direbbe Ernest Hemingway... così attento al vero ed alla autenticità della narrazione, e programmaticamente lontano da artifici ed espedienti, i trucchi, appunto. Invece, la suggestione del luogo che ci ha ospitato è assolutamente autentica e vera, direi quasi fisica. Il senso della ricostruzione, fuori da ogni retorica (trucco, espediente, artificio), a L'Aquila lo si ritrova non solo in quelle forme che lentamente stanno ritrovando una forma, in quelle parentesi di vita e di volontà che ho potuto vedere e sentire, anche solo come potrebbe un turista, per un giorno e una notte. Lo si ritrova, compiutamente, nella ricostruzione di una identità. Sta tutto qui il significato di questa suggestione regalata dall'incontro, a L'Aquila presso la sede di Confindustria Abruzzo, con Gennaro Tornincasa, Presidente della sezione Servizi Innovativi: per parlare dei "luoghi del confronto" nei processi di Sviluppo Locale, dal punto di vista di una delle parti del gioco, e dei luoghi in cui maturano gli indirizzi per il confronto tra le parti. |
Ritrovo alla sede dell'appuntamento Ubaldo e Francesco, che si occupano della regìa e delle riprese. Come da consuetudine prendiamo qualche minuto per ripercorrere insieme a Gennaro Tornincasa la traccia dell'intervista che abbiamo preparato e condiviso - mentre fuori la luce del pomeriggio sembra già quella dell'inverno, con un tramonto che ci ripropone i colori della vendemmia. Il "gioco delle parti" di cui voglio parlare, iniziando, vuol dire partecipazione alla definizione delle strategie, alla individuazione delle priorità per lo sviluppo, alle regole necessarie a mettere in relazione il valore economico delle imprese con la domanda di sviluppo sociale del territorio. |
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Metto sul tavolo la prima domanda quasi in termini di "cronaca", tenendo conto che la domanda di risorse per investimenti è un terreno di incontro tra le Amministrazioni pubbliche e il tessuto produttivo: come si rappresentano le istanze di una parte, come quella delle imprese, nel rapporto con gli altri attori istituzionali e in particolare con la scala del governo locale? "Partecipare ai processi della Programmazione nel partenariato socio-economico significa, per una Associazione degli imprenditori in particolare, innanzitutto fare una operazione di approfondimento, di studio" |
"E quindi costruire... un lavoro, con il sistema delle imprese, che consente di portare un contributo, un valore aggiunto al processo della Programmazione. Tra l'altro" prosegue Tornincasa "...per questo nuovo ciclo di Programmazione, il metodo del partenariato è una delle innovazioni che l'Unione Europea ha richiesto ai singoli Stati. E ha fornito anche una serie di modalità secondo le quali questo processo si sarebbe dovuto realizzare. Anche in Abruzzo l'Ente Regione ha avuto la responsabilità di coordinare questi lavori...e sottoscrivere in modo formale un protocollo di intesa" tra i diversi attori del partenariato socio-economico. Questa, dunque, la cornice anche formale, del confronto. Un confronto sostanziato, ci racconta il Dott. Tornincasa, nella individuazione di quattro gruppi di lavoro che hanno riassunto gli undici "temi" strategici della Programmazione. "Confindustria... nell'ambito del proprio sistema associativo, ha individuato delle competenze, espresse dagli imprenditori in gran parte dei casi, che sono andati a rappresentare gli interessi del sistema delle imprese all'interno di questi quattro gruppi di lavoro". Le fasi del percorso partenariale, illustra poi il nostro ospite, hanno certamente risentito delle necessità dettate dallo stretto timing, dai tempi cioé fissati dalle regole della Programmazione, per la raccolta di idee e contributi da inserire all'interno dei due documenti principali: il Piano Operativo relativo al FSE - Fondo Sociale Europeo e il Piano Operativo a valere sul FESR - Fondo Europeo di Sviluppo Regionale. "Il coinvolgimento della dimensione locale" prosegue Tornincasa, ed in particolare degli Enti Locali, come prevede il protocollo di intesa "ha assicurato agli stessi tavoli la presenza di referenti per i Comuni capoluogo e, insieme, dell'ANCI in rappresentanza dei Comuni associati sul territorio". Ma, "questi sistemi hanno avuto modo di incontrarsi solo in occasione delle sedute plenarie, rappresentando certo ognuno le proprie istanze e le proprie proposte". La procedura da un lato e la tempistica dall'altro, probabilmente "hanno fatto perdere...delle occasioni per le quali avere più tempo" e sviluppare così il confronto anche in modo più circoscritto sul livello locale. |
La mia domanda "di cronaca" sulle modalità del confronto all'interno del partenariato socio-economico sembra quindi aver evidenziato una criticità. Preparando l'intervista, avevo ragionato proprio sulla dimensione dei "luoghi del confronto", richiamando per questo uno degli obiettivi strategici del Progetto ASCARÉ: restituire, nel complesso, la cassetta degli attrezzi per una Amministrazione competente nella attivazione e nella gestione delle risorse per lo sviluppo locale. |
Ed è sulla scia della criticità evidenziata che pongo la seconda domanda. Chiedo al Dott. Tornincasa se sia possibile costruire uno “spazio dedicato” in continuità con le attività del Partenariato socio-economico per la Programmazione Regionale, se sia possibile ipotizzare un “luogo” per l’incontro delle rispettive competenze e per la ricerca delle risposte ad istanze comuni, magari su una scala che possiamo definire distrettuale, fatta cioè dell’aggregazione di Amministrazioni locali che condividono l’attuazione di una strategia comune per lo sviluppo del territorio. |
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"Assolutamente sì" mi risponde Tornincasa, che aggiunge: "...questo luogo io credo che esista, esiste già ed è fondamentalmente quello previsto dallo stesso protocollo di intesa sottoscritto dalle parti sociali e dal sistema degli Enti Locali nell'ambito della nuova Programmazione 2014-2020. Chiaramente si tratta di renderlo vivo, di attuarlo secondo le previsioni e di capire dove e come gli Enti Locali possono diventare un facilitatore, anche in termini di flussi informativi tra la dimensione di area vasta, di area distrettuale, e il sistema di imprese che ne è il riferimento". |
Ma non solo. Tornincasa ci aiuta a sviluppare questo "ruolo" di facilitatore per il sistema degli Enti Locali: "Facilitare soprattutto il tema della raccolta dei bisogni, il tema della raccolta delle aspettative..." e nello stesso tempo facilitare il "passaggio delle soluzioni al Governo regionale che dovrebbe presidiare questo processo. Rispetto al tema del luogo", prosegue il Presidente di Servizi Innovativi di Confindustria Abruzzo "suggerirei... più che di inventare o di coniare nuove denominazioni, nuove terminologie, o di riscrivere protocolli e documenti, di muoverci in linea con il modello che di fatto l'Unione Europea ci ha dato e che la Regione Abruzzo ha recepito con una deliberazione del 17 giugno 2013, e che ha caratterizzato l'incipit della nuova Programmazione... e io credo che il "luogo" possa essere questo". Perché questo processo si realizzi compiutamente, spiega Tornincasa, va attuata la corretta sussidiarietà tra la dimensione programmatoria, dunque politica, e la dimensione amministrativa, ed occorre che ci sia consapevolezza di questo strumento, lo strumento del protocollo di intesa che ha fondato il partenariato socio-economico. Una consapevolezza che va esercitata uscendo dalla dinamica bilaterale del rapporto tra i temi "propri" delle imprese e quelli "propri" degli Enti Locali "...con la necessità, invece, di attivare abilità e competenze che...inzialmente richiedono un onere organizzativo importante, ma che porterebbe e potrà portare dei vantaggi in termini di risultati " |
Il Presidente della sezione Servizi Innovativi di Confindustria Abruzzo ci vuole lasciare anche quella che lui stesso definisce una "provocazione": "Credo che in Abruzzo ci siano contesti locali molto maturi, e pronti anche ad agire da questo punto di vista. E non è detto che siano necessariamente i grandi Comuni..." ma ci sono Amministratori, Dirigenti e Funzionari che "vogliono provare a mettersi in una prospettiva diversa con il sistema degli stakeholders, il sistema dei portatori di interesse di un territorio" |
"E da questo punto di vista" prosegue "hanno bisogno che l'Ente Regione svolga quel ruolo di "assistenza tecnica", di supporto cioé perché quel percorso che l'Ente Locale vuole intraprendere abbia una sua effettiva valorizzazione all'interno del sistema programmatorio". Mentre ascolto il Dott. Tornincasa non posso non pensare che la stessa criticità inizialmente evidenziata proprio sul luogo istituzionale del confronto tra le parti contiene in sé, nella prospettiva che il nostro interlocutore ci offre, anche la soluzione: non occorre cercare o re-inventare la ruota, ovvero qualcosa che già esiste, occorre piuttosto un cambiamento - che è poi il senso ed il prodotto ultimo di ogni innovazione - e magari una continuità, sulla quale lavorare indipendentemente dagli spazi fisici dove realizzare il confronto. Il Dott. Tornincasa ci ha spiegato che uno strumento, solido e per certi aspetti "validato" dalle stesse istituzioni comunitarie, esiste già, è il protocollo di intesa del partenariato socio-economico, e che questo protocollo di intesa può produrre tanti più risultati quanto meno lo si lascia confinato al momento iniziale della Programmazione, facendone piuttosto il "luogo", non solo simbolico, del confronto tra le parti. Sta, evidentemente, anche alla collaborazione tra il coordinamento del livello Regionale ed alla iniziativa di tutte le parti coinvolte, restituire a questo luogo la dimensione di vitalità e di produttività dalla quale è scaturito. |
C'è un altro tema sotteso al senso di questa intervista, all'approfondimento dei luoghi del confronto tra imprese che rappresentano l'economia del territorio ed i livelli di governo del territorio: è il tema delle regole, che ci riporta a sua volta ad un'altra "pietra miliare" del cambiamento, dell'innovazione e della "capacità" di un territorio di esprimere le proprie potenzialità anche in termini di sviluppo, la semplificazione. |
Ed è su questo che tema che sviluppo la mia ultima domanda al Dott. Tornincasa. Credendo sia giusto tener fermo il contesto che fa da sfondo al nostro incontro, e azzardando una sintesi tra due dei principali indirizzi di policy che discendono dagli organismi comunitari e che sono recepiti una volta di più anche nella Programmazione nazionale e regionale, chiedo se sia possibile pensare ad una “regolamentazione partecipata” dei processi di semplificazione amministrativa, funzionali a migliorare l’efficacia delle risorse comunitarie e nazionali da dedicare agli investimenti per lo sviluppo del territorio. "Sì... secondo me si tratta di un caso concreto che può attivare la dimensione di partecipazione e di protagonismo dei diversi attori che entrano in gioco quando parliamo di gestione di risorse finanziarie e più in generale del rapporto tra Pubblica Amministrazione e sistema delle imprese", mi risponde Tornincasa, che prosegue: "Confindustria ha lavorato molto in Abruzzo su questo tema... ha stimolato fortemente, con poca convegnistica e molte attività dedicate al confronto con le figure apicali del sistema amministrativo regionale... ponendolo come tema intorno al quale far ruotare tutto il sistema dei finanziamenti... . L'Abruzzo è una delle Regioni dotate di una norma sulla semplificazione amministrativa", ma, spiega Tornincasa, il tema della semplificazione amministrativa, può essere considerato un caso di "riforma obliqua", come qualcuno l'ha già definita, una riforma cioé "nella quale bisogna partire da casi concreti, da processi concreti, positivi o critici che incontra il sistema delle imprese nel rapportarsi con la Pubblica Amministrazione e andare a sciogliere quei nodi... che, di fatto, possono garantire la trasparenza della procedura, il principio di concorrenza, ma che nello stesso tempo faciliti la partecipazione, faciliti l'utilizzabilità, faciliti le modalità di spesa e di rendicontazione". |
Avviandosi a concludere, il Presidente della sezione Servizi Innovativi di Confindustria Abruzzo aggiunge: "...il senso di questo luogo dedicato, a partire da questi oggetti specifici, può essere senza dubbio racchiuso nel tema delle tante procedure e dei tanti casi da riprendere e rivedere e, nello stesso tempo, confrontare chi è beneficiario e chi ha la responsabilità della regolazione" |
"Ovviamente con l'intento di ottenere un doppio risultato" conclude Tornincasa "da un lato l'efficacia di quello che si voleva costruire, ma realizzare nello stesso tempo una capacità, una performance di spesa sulla gestione dei fondi, che poi è il dato più comunicativo sui quali si valuta l'attività dell'Amministrazione. Questa mi sembra... una pre-condizione per facilitare il luogo stesso di confronto e generare la fiducia necessaria perché il processo poi possa proseguire e ottenere risultati" |
Quando finiamo l'intervista e salutiamo, ringraziando, il nostro ospite, fuori è ormai quasi buio e solo l'ora legale aiuta a prolungare un po' di più il tramonto. Dalla sede di Confindustria Abruzzo ripercorro la strada per il centro de L'Aquila, e il traffico - che non avrei immaginato - è tutto nella direzione opposta, ad uscire. Risalgo la statale che lambisce Collemaggio, e ripenso al senso delle parole che ho usato per presentare anche l'anticipazione di questo capitolo, il senso dei "luoghi" di cui abbiamo parlato con il Dott. Tornincasa e il senso del luogo dove mi trovo e mi ritrovo anche per questa sera che inizia. La chiaccherata con il Presidente della sezione Servizi Innovativi di Confindustria Abruzzo ci ha offerto la possibilità di proiettare fuori dal contenuti didattici di ASCARÉ due aspetti che consideriamo centrali all'interno del percorso, complessivo, del nostro Progetto: il confronto tra gli attori dei sistemi locali, quel confronto dal quale devono essere generate anche le progettualità per lo Sviluppo Locale, e, insieme, le regole per fondare questo confronto. Abbiamo ascoltato come spazi e regole esistano, e che forse vanno "fatte vivere" senza confinarle in un paradigma procedurale, che poi è un altro modo di dire che gli strumenti per creare valore nel confronto e nello scambio di competenze tra i diversi attori, esistono già e non vanno ricostruiti. Significativamente, mi piace concludere questo capitolo tornando al luogo, fisico e reale, che mi sta ospitando, L'Aquila, e correggendo quello che ho scritto all'inizio: non è una "ricostruzione dell'identità", quanto piuttosto una rifondazione, di tutto quello che già esiste ed è propria di questa città, e che ritrovo nelle poche ma profondamente vive figure che incrocio per strada in una sera d'autunno, al centro dell'Abruzzo. |
La versione video integrale dell'intervista "Spazi e regole di partecipazione: una prospettiva da Confindustria Abruzzo" è disponibile sulla piattaforma didattica dedicata al Progetto
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