I bandi di prossima uscita nell'ambito del Programma Diritti, uguaglianza e cittadinanza

letto 1601 voltepubblicato il 11/07/2015 - 16:20 nel forum Forum generale, in L'Inclusione sociale con il progetto DIESIS

La Direzione Generale Giustizia della Commissione europea ha pubblicato sul proprio il calendario indicatico del bandi che andrà a finanziare nel periodo luglio-dicembre 2015 nell'ambito del Programma “Diritti, uguaglianza e cittadinanza”.

Si tratta di progettualità a carattere transnazionale e destinate ad enti pubblici ed organismi non profit, impegnati nello sviluppo di interventi nei settori della lotta contro la discriminazione, della promozione della parità e dell’integrazione di genere, della lotta alla violenza nei confronti dei bambini, dei giovani e delle donne e della tutela del benessere e dei diritti dei bambini.

Diamo conto dei bandi in via di definizione e di pubblicazione e vi segnaliamo con particolare attenzione i due bandi dedicati al sostegno delle vittime di violenza e alla lotta alla discriminazione nei confronti dei Rom. Due temi, affrontati nell'ambito delle nostre attività progettuali.

Bando JUST/2015/RDAP/AG/SEXV – Sostegno a progetti transnazionali per combattere le molestie sessuali e la violenza sessuale nei confronti delle donne e delle ragazze.
Il bando sarà aperto a enti pubblici, organizzazioni non profit del settore privato e organizzazioni internazionali e i progetti proposti dovranno coinvolgere partner di almeno 3 Paesi eleggibili al programma “Diritti, uguaglianza, cittadinanza”. Il contributo UE potrà coprire fino all’80% dei costi ammissibili dei progetti selezionati, ma la sovvenzione richiesta dovrà essere almeno di 75.000 euro.
Stanziamento indicativo per il bando: 3.000.000 euro
Pubblicazione prevista a: luglio 2015

Bando JUST/2015/RDAP/AG/0116 - Sostegno alle linee di assistenza telefonica 116 000 per i minori scomparsi
Il bando è mirato a supportare le attività delle organizzazioni incaricate di gestire il servizio 116 000 per i minori scomparsi. L'obiettivo è sostenere l’operatività di queste linee di assistenza telefonica e porre in essere misure per garantire la loro sostenibilità. Il bando sarà pertanto rivolto unicamente agli enti che sono stati incaricati dalle autorità nazionali di gestire il servizio 116 000 a livello nazionale (le autorità nazionali devono comunque essere coinvolte o esprimere formalmente sostegno alla candidatura). Il contributo UE potrà coprire fino al 50% dei costi delle attività del 116 000 e la sovvenzione richiesta non dovrà essere superiore a 100.000 euro.
Stanziamento indicativo per il bando: 1.700.000 euro
Pubblicazione prevista a: luglio 2015

Bando JUST/2015/RCHI/AG/PROF – Sostegno a progetti transnazionali per lo sviluppo delle capacità dei professionisti che operano nell’ambito dei sistemi di protezione dei minori e dei professionisti legali che rappresentano i minori nei procedimenti giudiziari. 
Il bando sarà indirizzato a enti pubblici, organizzazioni non profit del settore privato e organizzazioni internazionali. La partnership del progetto dovrà essere costituita da soggetti di almeno 4 Paesi ammissibili. In questo caso il contributo UE potrà coprire fino all’80% dei costi ammissibili dei progetti ma la sovvenzione richiesta non dovrà essere inferiore a 100.000 euro.
Stanziamento indicativo per il bando: 3.300.000 euro
Pubblicazione prevista a: ottobre 2015

Bando JUST/2015/RDAP/AG/CORP - Sostegno a progetti transnazionali per l’eliminazione delle punizioni corporali sui bambini
I progetti proposti dovranno coinvolgere partner di almeno 3 Paesi ammissibili e potranno essere cofinanziati fino all’80% dei loro costi per una sovvenzione richiesta di almeno 75.000 euro.
Stanziamento indicativo per il bando: 1.700.000 euro
Pubblicazione prevista a: ottobre 2015

Bando JUST/2015/RDAP/AG/VICT - Progetti transnazionali collegati al sostegno delle vittime di violenza
I progetti da candidare su questo bando dovranno contribuire a proteggere e sostenere le vittime di violenza favorendo l’applicazione delle Direttive 2012/29/UE e 2011/99/UE e del Regolamento 606/2013. Target dei progetti dovranno essere le vittime o le potenziali vittime di violenza, come i bambini, i giovani, le donne, comprese le vittime della violenza di genere e/o altri gruppi a rischio, in particolare i gruppi a rischio di violenza nelle relazioni personali più strette. Anche in questo caso la partecipazione sarà aperta a enti pubblici, organizzazioni private non profit e organizzazioni internazionali e i progetti proposti dovranno coinvolgere partner di almeno 3 Paesi ammissibili. Il contributo UE potrà coprire fino all’80% dei costi ammissibili, la sovvenzione richiesta non dovrà essere inferiore a 75.000 euro.
Stanziamento indicativo per il bando: 3.019.357 euro
Pubblicazione prevista a: ottobre 2015

Bando JUST/2015/RDIS/AG/DISC - Sostegno a progetti nazionali o transnazionali in materia di lotta contro la discriminazione e di integrazione dei Rom
Con questo bando la Commissione UE intenderebbe finanziare progetti che toccano almeno uno dei seguenti gruppi a rischio di discriminazione: minoranze razziali o etniche, persone con disabilità, anziani e giovani, minoranze religiose e persone LGBTI. I progetti dovranno riguardare inoltre le seguenti priorità: 1) lotta contro la discriminazione relativamente all’accesso alla protezione sociale, all’accesso all’istruzione e all’accesso e fornitura di beni e servizi; 2) gestione della diversità nel settore pubblico e privato; 3) integrazione dei Rom; 4) lotta contro la discriminazione multipla. Il bando sarà rivolto a enti pubblici, organizzazioni private non profit e organizzazioni internazionali e i progetti proposti dovranno coinvolgere almeno 3 partner (di diversi Paesi nel caso di progetti transnazionali). Il cofinanziamento UE potrà coprire fino all’80% dei costi ammissibili dei progetti e la sovvenzione richiesta dovrà essere compresa tra 150.000 e 500.000 euro.
Stanziamento indicativo per il bando: 2.765.000 euro
Pubblicazione prevista a: dicembre 2015

Bando JUST/2015/RGEN/AG/ROLE - Progetti transnazionali per la promozione di buone pratiche sui ruoli di genere e per il superamento degli stereotipi di genere nell’istruzione, nella formazione e nei luoghi di lavoro. Il contributo UE potrà coprire fino all’80% dei costi ammissibili dei progetti e la sovvenzione richiesta non dovrà essere inferiore a 200.000 euro.

Stanziamento indicativo per il bando: 3.350.000 euro
Pubblicazione prevista a: dicembre 2015

1 commento

danilo d'antonio

danilo d'antonio26/08/2015 - 10:42 (aggiornato 26/08/2015 - 10:42)

 

Prima rendiamo eguali coloro che vivono in un Paese, introducendo il tempo determinato del pubblico impiego, aprendo quindi la Res Publica alla partecipazione dei cittadini, poi pensiamo al resto. Non ci distraiamo da quello che è un dovere di primaria importanza: democratizzare l'intero pubblico apparato italiano ed europeo:

 

Ai Cittadini della Repubblica Italiana
esposizione del progetto per una
SOCIETA' realmente DEMOCRATICA

Premesso che:

oggi i ruoli della nostra Pubblica Amministrazione vengono affidati a persone scelte tramite particolari procedure che intendono selezionare i più idonei, tra i tanti che vorrebbero svolgerli, e che, una volta selezionate le persone ritenute tali, è uso assegnare ad esse l'incarico in questione per l'intera durata della loro vita;

considerato che:

i ruoli disponibili sono di numero ben inferiore rispetto a quello, non solo degli aspiranti, ma, cosa molto più importante, anche di coloro che sono ampiamente idonei e dotati dei requisiti richiesti;

la maggior parte delle persone idonee sono dimenticate dalle tecniche di selezione del personale oggi in uso, le quali mirano secondo un’antiquata convinzione a determinare un ipotetico ed inesistente vincitore lì dove è invece possibile determinare una rigogliosa rosa di persone abili ed aventi i giusti requisiti;

per i motivi dei due punti precedenti ciò che si assegna a quei pochi prescelti, in pratica, non è tanto un lavoro, bensì un vero e proprio privilegio in particolare rispetto agli altri che son rimasti ingiustamente esclusi e più in generale rispetto al resto della società;

tale privilegio è di origine del tutto ingiustificata, poichè, se riconosciamo la società, nella sua interezza, essere depositaria del diritto di usufruire dei pubblici beni e servizi, allo stesso modo dobbiamo riconoscerle, egualmente nella sua interezza, il diritto di equa partecipazione alla amministrazione, creazione ed offerta di tali beni e servizi;

un pubblico impiego non dovrebbe essere di proprietà esclusiva di alcuno (come invece di fatto avviene con l'attuale sua assegnazione a vita ad un individuo) proprio per sua stessa origine e definizione di "Pubblico";

considerato ancora che:

la Costituzione afferma a chiare lettere, nel suo art. 3, che "... E' compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese ..."

mettendo finalmente, realmente in atto tale partecipazione di tutti i lavoratori idonei all'organizzazione culturale, economica, politica e sociale del Paese si otterrebbero vari benefici concreti: un miglioramento della complessiva funzionalità del sistema, una più equa distribuzione della ricchezza, un manifesto senso di giustizia realizzata ed uno spirito di istintiva e fraterna collaborazione che si diffonderebbero sùbito all'interno della società;

permettendo una libera, effettiva e piena partecipazione dei Cittadini alle attività dello Stato quest'ultimo non sarebbe più separato dai primi, così com'è oggi, con tutte le iniquità, incomprensioni e conflitti che ne conseguono e che ci affliggono continuamente, ma si trasformerebbe finalmente in quella Repubblica che da svariati decenni attende di essere realizzata;

il Pubblico Impiego, una volta divenuto Equo, non sarebbe più soltanto una semplice occupazione e fonte di reddito per i cittadini, ma acquisterebbe giusta dignità divenendo anche scuola in cui apprendere e praticare i modi del vivere civile, realizzando così appieno le sue potenzialità di mezzo privilegiato di organizzazione statale;

inoltre, premesso che

il nostro assetto economico si è nel tempo fortemente squilibrato verso il settore privato, ed il suo abnorme peso e potere, accresciutisi a detrimento del settore pubblico, stanno generando una serie crescente di gravi problemi, cui è sempre più difficile fornire rimedio;

considerato che

tale forte squilibrio è derivato principalmente dall'attivo apporto di connivenze e corruzioni accumulatesi nei decenni di permanenza degli assunti a vita nella Pubblica Amministrazione, ed a seguito della passiva accettazione della popolazione italiana, disamoratasi di una PA non corrispondente alle necessità;

infine, considerato che

la società ricorre da tempo al solo approccio di conoscenza ed intervento di tipo focalizzato, settoriale, specialistico, dimenticando l'esistenza del complementare approccio sistemico, organico, olistico, prioritariamente necessario quando si ha a che fare con sistemi complessi come quelli biologici e sociali;

il sottoscritto Cittadino

richiama l'attenzione degli altri Cittadini della Repubblica sulla necessità di:

rendere effettivo l'appellativo di "pubblico" nel sistema del Pubblico Impiego, abolendo l'iniquo privilegio del ruolo assegnato a vita alla persona, in favore di una equa e sapiente ripartizione delle mansioni tra tutti coloro che desiderassero svolgerle e dimostrassero di possederne i requisiti necessari;

impegnarsi in un serio lavoro di riequilibrio del nostro assetto economico, riconducendo molte delle attività oggi private, a partire da quelle di fondamentale importanza per la società, all'interno del settore pubblico, fino al raggiungimento di una metà del peso economico dell'intero sistema;

realizzare l'ideale di un sistema sociale improntato alla partecipazione, quindi ad una maggiore concordia e funzionalità, garantendo un tempo di lavoro minimo ad ogni cittadino di questa Repubblica ed un reddito da cittadinanza;

attuare la rotazione attraverso due differenti tipi di movimento: con lo spostamento delle persone in uno stesso ed in un diverso ambito di competenza; muovendosi le persone all'interno di una stessa branca specialistica, viene permesso l'apporto di un più nutrito ruolo di contributori e si previene la corruzione, muovendosi esse in ambiti diversi, si ottiene la condivisione dei saperi e l'avanzamento diffuso, oltre che una utilissima percezione organica dell'insieme. Entrambi i movimenti favoriscono l'apertura mentale e la capacità di comunicare, nonché il sorgere di un forte sentimento d'interesse collettivo.

Riconoscente per l'attenzione, ringrazia,

Danilo D'Antonio

Rendiamo democratico ogni pubblico apparato