Siamo in riserva...
E' un interessante articolo, veicolato da "Le Scienze" online (edizione italiana di Scientific American) che descrive nei particolari quanto dice il titolo della segnalazione, ovvero la nuda e cruda verità: siamo in riserva perché il petrolio e, in generale, i combustibili fossili, non riescono più a garantire i ritmi di crescita che sinora abbiamo vissuto.
Occorrerà pensare ad un modello di sviluppo diverso e questo passa senz'altro dalla forte innovazione che può essere introdotta nel sistema. Ma questo parte non tanto dal settore privato, ma dal settore pubblico che deve, in breve tempo rivedere strutturalmente il suo modo di funzionare per costare meno. Questo è già crescita, perché realizza economie spendibili che si traducono in competitività.
Dematerializzare i documenti, avvicinare i cittadini ai servizi in rete, realizzare con impegno e serietà quanto le Pubbliche Amministrazioni hanno annunciato e, col denaro dei contribuenti, hanno investito in automazione dei processi è ormai d'obbligo.
Le misure recentemente prese dall'Eurogruppo o dagli USA, se si limitano alla mera difesa della crescita consumistica incidendo solo sui costi e/o sui bilanci statali sarà ben poca cosa, quasi una effimera nascita di stelle in una galassia vecchia che ha consumato quasi tutto il suo idrogeno.
La rete degli innovatori avrà un grosso impegno... Avviare un processo di trasformazione epocale che partendo dalla Pubblica Amministrazione interessi il Settore Privato e quello Politico, dove le scelte pubbliche si attuano e diventano vita concreta, costruendo caparbiamente, ma scientemente, prospettive di futuro sereno per le prossime generazioni.
Termina, a mio avviso, il tempo in cui il dipendente pubblico era chiuso nel suo "mansionario" e nei suoi "non è di mia competenza", come è anche finita l'epoca di quei dirigenti che nelle "competenze" hanno soffocato la circolazione dell'informazione e con questa, le idee innovative che provenivano dai funzionari subordinati. Urge una rivisitazione della gestione della Risorsa Umana che premi il merito e l'innovazione, non la stasi del "finché la barca va". La telematizzazione diffusa dei pubblici servizi ha aperto una strada totalmente nuova, dove ognuno può e deve esprimere le proprie idee innovative e progredire nella propria carriera dai meriti che ne derivano. Solo così sarà meno indolore una fase di transizione che, ormai, s'affaccia all'orizzonte.