Rapporto Caritas 2012 su povertà ed esclusione sociale

letto 2998 voltepubblicato il 26/10/2012 - 16:00

Lo scorso 17 ottobre, in occasione della Giornata Internazionale per lo sradicamento della povertà, la Caritas ha presentato il suo rapporto annuale su povertà ed esclusione sociale, intitolato “I ripartenti. Povertà croniche e inedite. Percorsi di risalita nella stagione della crisi”. Il quadro descritto nel rapporto evidenzia chiaramente come la “Grande crisi” esplosa nel 2008, stia avendo un costo umano elevatissimo e, al tempo stesso, abbia contribuito a ridisegnare la geografia delle povertà. Il rapporto definisce con molta chiarezza la progressiva normalizzazione sociale della povertà, che sempre meno coincide con la grave marginalità sociale. Le “nuove povertà” interessano, infatti, persone, che si ritenevano fino a poco tempo fa relativamente protette e al sicuro (dal punto di vista economico e lavorativo) e per le quali era lontanissimo il ricorso a forme di aiuto di tipo assistenziale. Si tratta, sempre più, di soggetti un tempo non marginali, con elevate quote elevate di capitale umano e che hanno acquisito molte competenze data, in molti casi, la loro lunga permanenza nel mercato del lavoro. Del tutto nuovo per loro è un percorso di discesa sotto la soglia di povertà per l’accumulo di eventi critici (problemi di lavoro, reddito, salute) da cui non ci si riesce a riprendere, per l’insorgere di “eventi dirompenti” (è il caso della crisi economica); per l’intrappolamento nella precarietà o per il fallimento del progetto migratorio.