Spending review: audizione del 30 settembre al Senato del Commissario Cottarelli
Martedì 30 Settembre 2014 alle ore 14.00 il Commissario Carlo Cottarelli ha relazionato in audizione alla Commissione Affari costituzionali del Senato in merito alla riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche.
Il Commissario ha affermato che "l'idea che tutte le risorse risparmiate in un settore, o in un ministero, vadano sempre reinvestite nel settore stesso è uno dei maggiori ostacoli al raggiungimento di risparmi nel complesso", e che occorre operare una "valutazione sull'uso migliore delle risorse" e "se ci sono risparmi in un settore, a parità di qualità del servizio, si dovrebbe lasciare aperta la possibilità di migliorare quei servizi o altri o ridurre la tassazione". Dalla riforma della Pubblica amministrazione devono pervenire risparmi che al momento non sono evidenziati nel testo e ha sostenuto che "sarebbe essenziale indicare il risparmio di spesa come obiettivo della riforma". Il Commissario ha citato come esempio capitoli come la presenza territoriale dello Stato, il coordinamento delle forze di polizia, il pubblico registro automobilistico e le partecipate locali.
In riferimento ai manager della PP.AA., invece, al fine di evitare "consolidamento di posizioni" dei singoli in determinati ambiti bisognerebbe porre "un limite massimo di uno o due rinnovi" per gli incarichi, e ha affermato che "avere una rotazione effettiva, è un principio fondamentale del buon management". Cottarelli ha osservato anche che "occorrono indicatori per valutare se la P.A. dà buoni servizi al pubblico"; diversamente "è impossibile valutare se essa funziona" e "risulta impossibile anche legare la retribuzione dei dirigenti ai risultati, come la riforma si propone". Inoltre, ha sottolineato che principi di performance budgeting "esistono già ma l'implementazione pratica è inadeguata". Quindi urge "rendere effettiva la riforma" e introdurre obiettivi "chiari e monitorabili per ogni amministrazione", ad esempio, "ridurre le code per ottenere certi documenti".
Ha confermato, infine, che sta lavorando affinchè sia inserita nella prossima legge di Stabilità "una proposta organica di riordino delle partecipate locali" e che nel ddl si punta a un "testo unico", che peraltro dovrebbe valere "non solo per le partecipazioni azionarie, ma per tutte le partecipate, indipendentemente dalla loro forma giuridica".