Approvato al Senato il maxiemendamento sul Jobs act
09 ottobre 2014. Il Governo ottiene la fiducia al Senato sul Jobs act con 165 voti favorevoli, 111 contrari e 2 astenuti.
Viene approvato il maxiemendamento interamente sostitutivo del ddl n. 1428 (jobs act), recante deleghe in materia di lavoro. Il testo passa ora alla Camera dei deputati.
Passa sostanzialmente la linea per cui in un mondo globalizzato ed in crisi non ci sia alternativa alla flessibilità e alla capacità di attirare investimenti. L'articolo 18 deve prevedere il reintegro solo per licenziamento ingiustificato per motivi disciplinari.
Il testo originario del disegno di legge era costituito dai seguenti 6 articoli:
- Delega al Governo in materia di ammortizzatori sociali (art. 1)
- Delega al Governo in materia di servizi per il lavoro e politiche attive (art. 2)
- Delega al Governo in materia di semplificazione delle procedure e degli adempimenti (art. 3)
- Delega al Governo in materia di riordino delle forme contrattuali (art. 4)
- Delega al Governo in materia di maternità e conciliazione dei tempi di vita e di lavoro (art. 5)
- Disposizioni comuni per l’esercizio delle deleghe di cui agli articoli da 1 a 5
Il maxiemendamento sostituisce gli originari articoli con un unico articolo 1 “Deleghe al Governo in materia di riforma degli ammortizzatori sociali, dei servizi per il lavoro e delle politiche attive, nonché in materia di riordino della disciplina dei rapporti di lavoro e dell’attività ispettiva e di tutela e conciliazione delle esigenze di cura, di vita e di lavoro”.
Di seguito i principali obiettivi da perseguire:
Promuovere contratto a tempo indeterminato attraverso l’introduzione del contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti che sarà reso più conveniente in termini di oneri diretti e indiretti. "Il Governo si impegna a promuovere, in coerenza con le indicazioni europee, il contratto a tempo indeterminato come forma privilegiata di contratto di lavoro rendendolo più conveniente rispetto agli altri tipi di contratto in termini di oneri diretti e indiretti" .
Meno forme contrattuali
Impegno più stringente, rispetto a quello che si evinceva dal testo uscito dalla commissione Lavoro, a sfoltire le oltre 40 forme contrattuali attualmente esistenti.
Il Governo, si legge nel testo, si impegna "individuare e analizzare tutte le forme contrattuali esistenti, ai fini di poterne valutare l'effettiva coerenza con il tessuto occupazionale e con il contesto produttivo nazionale e internazionale, in funzione di interventi di semplificazione, modifica o superamento delle medesime tipologie contrattuali".
Parametri oggettivi per il demansionamento
Tra le novità del nuovo testo il demansionamento del lavoratore, in caso di crisi aziendale, solo sulla base di parametri oggettivi. E dovrà tener conto delle condizioni di vita ed economiche dei lavoratori. La revisione della disciplina delle mansioni "in caso di processi di riorganizzazione, ristrutturazione o conversione aziendale individuati sulla base di parametri oggettivi", dovrà avvenire "contemperando l'interesse dell'impresa all'utile impiego del personale con l'interesse del lavoratore alla tutela del posto di lavoro, della professionalità e delle condizioni di vita ed economiche, prevedendo limiti alla modifica dell'inquadramento".
Tetto di 5000 euro per voucher
Torna il tetto di reddito di 5000 euro l'anno per lavoratore per l'utilizzo dei voucher. Nel testo si fa, infatti, riferimento all'art. 70 del decreto legislativo 10 settembre, n. 276, che tale limite di reddito prevede. In commissione Lavoro con l'emendamento del Governo all'articolo 4 della delega il tetto era stato cancellato.
Risparmi riforma Cig e ammortizzatori
Gli eventuali risparmi di spesa derivanti dalla revisione della Cassa integrazione guadagni e dei fondi di solidarietà potranno essere reinvestiti per le misure previste dalla delega in tema di ammortizzatori sociali. Si punta ad un sistema di garanzia universale per tutti i lavoratori.
Art. 18
ll sottosegretario al Lavoro, Teresa Bellanova, ha riferito che per l'articolo 18 ci sarà una norma di dettaglio in un decreto attuativo alla delega.
Fonte: Rainews.it, lavoripubblici.it