e-Learning: a che punto siamo?
Sembra passato un secolo da quando la sfida per la PA italiana era stata lanciata fissando l’obiettivo del 35% della formazione da erogare on line (legge Stanca del 2004).
Da allora, nonostante la battuta di arresto che si registra nella PA sia in termini d’investimento nelle TIC e di utilizzo delle stesse (basta dare un’occhiata ai dati assinform 2008), l’esplosione del social networking, la propensione all’uso tali strumenti da parte di imprese e famiglie, l’affermarsi del web 2.0, il ruolo sempre più attivo dell’utente nella creazione e co-produzione della conoscenza, prospettano nuovi orizzonti nelle modalità di erogazione della formazione e-Learning, nell’introduzione di nuovi strumenti cognitivi capaci di recuperare e valorizzare la dimensione sociale e informale dell’apprendimento ma anche di "umanizzare" ambienti e linguaggi.
Le promesse dell'e-Learning 2.0 hanno puntato sulla condivisione, aggregazione e riuso dei contenuti e delle conoscenze e posto l'attenzione sull' apprendimento tra pari, sull' interazione tra persone e non solo tra persone e contenuti, modificando (o sarebbe meglio integrando) il tradizionale rapporto discente - docente concepito come il rapporto univoco tra chi riceve e chi trasmette la conoscenza.
Il moltiplicarsi di fonti di produzione del sapere, la facilità di accesso ad essi e le potenzialità della rete sembrano non solo confermare l'utilità dei social network e degli strumenti web 2.0 quali strumenti cognitivi (e non esclusivamente informativi e di comunicazione) capaci di supportare la "formazione lungo tutto l'arco della vita" di un individuo, ma soprattutto ampliano la scelta di strumenti e modalità di formazione (gestiti e scelti direttamente dall'utente) per personalizzare percorsi formativi in base agli stili di apprendimento individuali.
Ancora una volta la sfida del mercato internet e della formazione learner centered punta non nell'offrire piattaforme e contenuti chiusi e proprietari ma sull'utilizzo e la diffusione di ambienti, strumenti e contenuti aperti e interoperabili.
Cosa implica tutto ciò per un formatore? cosa cambia nella gestione della formazione degli adulti? quali nuove competenze sono necessarie? Quali aspettative l'e-learning ha atteso e quali invece gli insuccessi e le criticità ancora aperte?
Vorremmo approfittare di questo spazio aperto all’innovazione per dar voce alle esperienze realizzate fin qui nella PA, preferendo gli aspetti più squisitamente metodologici e didattici rispetto a quelli tecnologici, per provare a delineare i possibili scenari dell’e-learning come motore nella produzione di nuova conoscenza e perchè no, avanzare idee e proposte su un tema essenziale per l'efficienza e l'innovazione nella PA... certo non basterà parlarne (il disegno di legge sull'apprendimento LLL ancora giace alle camere che io sappia..) ma perchè non provarci!..
- Blog di Imma Citarelli
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15 commenti
formazione a distanza
formazione e dirigenza
cara laura, sono contenta
formazione a distanza
Però.....
Non siamo neanche all'1.0!
...qualcosa si muove
Ossigeno
Non siamo neanche all'1.0!
Dipende...
Dipende...
Hehe, Gianluigi, non ci
Infatti.....
Noi, come regioni.....
una nuova didattica