PCM, basta parlarne?

letto 5368 voltepubblicato il 02/04/2009 - 12:13 nel blog di Roberta Chiappe, in Project Cycle Management

Project Cycle management, molti ne parlano ma pochi lo praticano? Se ne parla ormai da anni, come metodologia che permette di migliorare la qualità dei progetti, accrescendone la coerenza, assicurando l’orientamento ai beneficiari e la sostenibilità dei benefici nel tempo. In tempi recenti si sono anche moltiplicate le attività formative sul PCM e le iniziative istituzionali volte a favorire la diffusione del PCM anche quando non obbligatorio/prescritto/previsto per l’approvazione dei progetti. Ma il PCM si può realmente utilizzare nella progettazione per la PA? Quanto è applicabile la metodologia in modo integrale? Quanto è diffusa?

Apriamo uno spazio su Innovatoripa per confrontarci e cercare insieme le risposte, magari con l’aiuto di chi abbia sperimentato l’utilizzo del PCM nella (e per la) PA italiana e voglia raccontare la sua esperienza, e anche limiti e opportunità. Nel Gruppo Project Cycle Management c’è già anche uno spazio per l’approfondimento, con segnalazione di Guide e Manuali. Da implementare, anche con la vostra collaborazione…..

Vorremmo che questo spazio diventasse un punto di riferimento per il PCM in Italia, che tratti soprattutto aspetti operativi e soluzioni pratiche.

bè, stop alle parole....vi aspetto nel Gruppo Project Cycle Management
 

16 commenti

Titti (Concetta) Ladalardo

Titti (Concetta) Ladalardo07/04/2009 - 18:34
Lavoro in ambito sanitario e da 3 anni mi occupo di progettazione e pianificazione socio-sanitaria, avendo come punto di riferimento Archibald,mi sto approcciando alla metodica PCM, la trovo utile per avere sempre sott'occhio il progetto e gli eventuali correttivi da apportare. C'è qualcuno che mi può dare suggerimenti o altro? Vi chiedo, inoltre, se qualcuno di voi l'abbia usata,soprattutto se abbia integrato il PCM con sistemi web 2.0 e con quali risultati. grazie infinite Titti Ladalardo
Roberta Chiappe

Roberta Chiappe08/04/2009 - 12:59
Ciao Titti, benvenuta nel gruppo PCM, ci interessa molto la vostra esperienza in ambito socio-sanitario. Una domanda, perchè non ho capito bene quello che chiedi: cosa intendi per "(...) integrato il PCM con sistemi 2.0"? roberta
Titti (Concetta) Ladalardo

Titti (Concetta) Ladalardo08/04/2009 - 16:12
Ciao Roberta, quando chiedevo di integrazione col 2.0, lo facevo per sapere se alcuni di voi hanno provato a progettare utilizzando le possibilità di lavoro condiviso che il web 2.0 ci fornisce. Lo chiedo perchè sto lavorando ad un progetto di minimizzazione degli errori e degli sprechi in ambito trasfusionale, i componenti del mio gruppo di lavoro sono tutti ubicati in località differenti e senza l'uso del 2.0 non potremmo proprio funzionare. Questo sta creando, di contro, delle "lacerazioni" nel gruppo, aggravato da un dispendio mentale maggiore, è la mia prima esperienza e mi chiedevo se qualcuno, più esperto di me, avesse avuto e superato queste stesse difficoltà. grazie Titti Ladalardo
Laura Manconi

Laura Manconi22/04/2009 - 10:01
Ciao Titti, nel 2007, nell'ambito di un progetto per la creazione e animazione di una comunità di pratica europea sul PCM (www.soundplanning.esflive.eu), abbiamo sperimentato un'applicazione per la gestione di progetti secondo le fasi della metodologia PCM. Si tratta di un software sviluppato da una società inglese, specializzata in project e programme management. Sul loro sito http://www.uk.locallivelihoods.com/ è possibile scaricare la demo dell'ultima versione (Project.live), che permette a gruppi di persone distanti tra loro, di lavorare via web, nella logica del PCM. Il costo delle licenze d'uso è abbastanza contenuto ma il vero limite per noi è stato il fatto che l'applicazione fosse in inglese e richiedesse comunque una conoscenza di base della metodologia PCM da parte degli utenti. L'approccio web 2.0 è certamente più user-friendly ma non essendoci strumenti già pronti e disponibili richiede un'analisi di cosa serve al gruppo di lavoro e di cosa c'è su web, per poter poi individuare un set minimo di strumenti utili alla gestione dei progetti in logica collaborativa. Se ci vuoi ragionare insieme, credo siamo nel posto giusto per farlo ;-)
Titti (Concetta) Ladalardo

Titti (Concetta) Ladalardo01/05/2009 - 11:53
carissima Laura, grazie mille dell'informazione, sono stata qualche giorno fuori casa e non ho potuto risponderti prima. Mi scaricherò il software e vediamo cosa si può fare.Dobbiamo per forza, cara Laura, ragionarci insieme, credo che tutti noi lavoriamo sempre più spesso nell'ottica di rete e questa rete è dislocata a centinaia di km di distanza, per cui trovare dei sistemi per lavorare in logica collaborativa sarà utile a noi e agli altri. Un abbraccio Titti
Roberta Chiappe

Roberta Chiappe09/04/2009 - 14:38
Cara Titti, ti confesso che la tua domanda mi coglie un pò impreparata: da un lato sono infatti sicura che sia possibile costruire un progetto in modo collaborativo anche a distanza, lavorando da postazioni diverse ma in modalità wiki, collaborando alla costruzione dei contenuti. Ma se penso a quanto nel PCM conti trovarsi fisicamente insieme per il coinvolgimento di tutti gli attori sociali nella costruzione del quadro logico del progetto (e nelle fasi che portano al QL), mi sembra che qualcosa verrebbe a mancare (a meno che non si lavori a distanza solo per alcune fasi). Ma poichè ammetto la mia limitatissima conoscenza degli strumenti web 2.0, giro agli altri, magari più tecnologici di me, la domanda: PCM e web 2.0 vanno daccordo?
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profilo vuoto07/04/2009 - 17:47
Ciao a tutti, sono entusiasta all'idea di confrontarmi su questi contenuti. A me è capitato di utilizzare la metodologia nella stesura della proposta metodologica di un piano strategico
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profilo vuoto07/04/2009 - 12:52
Ciao Colleghi, Aderisco con piacere al gruppo PCM. Anche nel Comune di Alessandria ci sono stati diversi corsi dedicati al tema dei finanziamenti comunitari, con ampi focus sul PCM, l'ultimo dei quali è stato curato nel 2008 dal nostro Servizio (Rapporti con l'Unione Europea). Mi piacerebbe confrontarmi con voi sul tema della partecipazione nella definizione delle proposte/progetti da finanziare. Nella nostra esperienza, è sempre estremamente difficile abilitare la partecipazione dei decision-makers, soprattutto secondo gli schemi tipo LFA... Giuseppe D'Ago
Roberta Chiappe

Roberta Chiappe08/04/2009 - 13:22
Approfitto degli interventi di Giuseppe e Daniele, che hanno delle esperienze da raccontare e delle domande, per dare appuntamento a tutti nel Forum del gruppo: ci confrontiamo lì? Ho già inserito alcune domande, prendendo spunto dai vostri interventi vi aspetto!
Antonio Alessio Mazzotta

Antonio Alessio Mazzotta06/04/2009 - 10:12
nel 2008, una decina di funzionari dei Comuni dell'area metropolitana catanese sono stati formati all'uso del PCM con il progetto PARSEC per la PA, ma non sono a conoscenza di reali risvolti operativi nelle procedure d'ufficio. Antonio A. Mazzotta
Roberta Chiappe

Roberta Chiappe06/04/2009 - 14:35
Si Antonio, in effetti ho lavorato anche io nel Progetto PARSEC, occupandomi proprio dei 2 moduli sul PCM (nel corso Progettazione e nel corso Gestione), e devo dire che nei gruppi di partecipanti siciliani avevo trovato qualcuno anche già esperto di Project Cycle Management. Chissà se ci stanno leggendo?
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profilo vuoto04/04/2009 - 15:52
In Regione Sicilia, Assessorato Agricoltura e Foreste, abbiamo formato più di 50 colleghi alla metodologia PCM, con la volontà di dare slancio ad un nuovo approccio lavorativo per progetti.
Roberta Chiappe

Roberta Chiappe03/04/2009 - 14:24
Ciao Emilio, sono contenta di ritrovarti qui! Hai utilizzato la metodologia del PCM per scrivere dei progetti? Ci racconti qualcosa?
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profilo vuoto08/04/2009 - 13:29
Ho molto usato la metodologia pcm per anni facendo progetti di formazione. oggi mi occupo di progetti culturali e/o sviluppo locale e la metodologia mi appare troppo rigida. Credo vada adeguata al contesto nel quale si opera. Altrimenti basterebbe utilizzare un progetto di successo della Toscana o del Trentino e realizzarlo in Calabria. L'insuccesso sarebbe grandioso. emilio mastroianni
Roberta Chiappe

Roberta Chiappe09/04/2009 - 14:20
Si Emilio, concordo pienamente con il fatto che la metodologia vada adeguata al contesto, anche territoriale, in cui si opera. Ma quanto conta l'ambito tematico dei progetti? In che senso dici che il PCM è una metodologia troppo rigida rispetto all'applicazione in progetti di sviluppo locale e culturali? Ti segnalo che sul Forum del Gruppo PCM stiamo discutendo proprio di questo, cioè di limiti e difetti del PCM e della praticabilità dell'intera procedura nelle progettazioni reali. Potremo iniziare a ragionare su quanto pesi l'ambito tematico dei progetti. Ne parliamo lì? roberta
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profilo vuoto03/04/2009 - 08:47
Sono molto interessato a confrontarmi operando. emilio mastroianni