ITALIA IN RETE: A MARGINE DI UN INCONTRO

letto 1802 voltepubblicato il 20/05/2009 - 23:04 nel blog di Attilio A. Romita

Oggi si è svolto nella sede del Partito Democratico un incontro di analisi e proposte sulla situazione Italiana della Rete, della Larga Banda, dell NGM (New Generation Network).

La sede era politica, ma posso dire ad onor del vero che di politico c’era solo …il poster alle spalle degli oratori tanto i toni sono stati pacati, tecnici ed interessanti.

Questa nota, redatta a caldo, non vuole essere una completa e dettagliata relazione dell’evento e la scrivo perché vorrei solo comunicarvi alcune impressioni o pensieri che l’incontro a suscitato in me.

L’apertura è stata fatta dal padrone di casa , on. Gentiloni, che pacatamente, come sua abitudine, ha sottolineato la necessità di una azione maggiormente incisiva per lo sviluppo di una rete che possa fornire a tutti gli Italiani la capacità di usare le mille ed una possibilità che la rete mette a disposizione. E’ da tenere in giusta evidenza che oltre al gap dovuto ad una  rete non eccessivamente avanzata, abbiamo anche un forte gap di utenza. La proposta operativa è stata di fissare un target economicamente sostenibile e di perseguire fermamente la strada per raggiungerlo. Come sussidio pratico all’idea due proposte: facilitare lo e-commerce riducendo l’IVA sulle transazioni on line; spingere la RAI ad una nuova edizione di “Domani non è troppo …per imparare INTERNET”.

L’intervento successivo, “le condizioni di Partenza”, è stato del prof. Maurizio Decina del Politecnico di Milano. L’illustrazione dell’attuale situazione Italiana non è delle più rosee e la copertura con Larga banda vera non è così diffusa, ma è interessante notare che il 47% delle famiglie italiane non ha un computer e del restante 53% dei fortunati possessori di un computer la metà non accede ad Internet.

Questo dato numerico ha scatenato una mia personale considerazione: sicuramente è giusto costruire una rete efficace ed efficiente, ma occorre iniziare a fornire una buona istruzione INTERNET agli Italiani e, forse, fare in modo che la PA si muova verso una reale fornitura di servizi facile, veri ed appetibili. Nell’intervallo in un colloquio informale, presenti Gentiloni e Bassanini, mi sono permesso di suggerire che forse era il caso di cominciare a far prendere la patente prima di riempire il garage di Ferrari a disposizione di Tutti.

Intervento successivo, “il quadro regolatorio”, è del il Cons. Nicola, D'Angelo Commissario Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni. E’ stata una carrellata su possibili vincoli e facilitazioni che sono l’attuale legislazione italiana ed europea prevede per la realizzazione compiuta delle reti.

A questo punto c’è stato il primo piatto forte della giornata: la tavola rotonda degli Amministratori Delegati delle maggiori imprese “fornitrici di rete”. Il tema è stato comune: abbiamo fatto, facciamo e faremo investimenti, ma essendo imprese ci deve essere una remunerazione industriale. Lo svolgimento è stato abbastanza “scaldato” da uno scontro a distanza Bernabè, Telecom, Parisi ,Fastweb. Bernabè ha parlato come se Telecom fosse l’unica in Italia a fare investimenti ed che spesso viene portata in tribunale per richieste di danni sulle quali gli altri lucrano. Pronta risposta di Parisi che ha spuntato il colpo Bernabè dichiarando che Telecom era stata ad intentare cause agli altri, ed avendo perso, ha dovuto pagare ed ha informato che Fastweb ha fatto e sta facendo un grande investimento in fibra ottica per il cui uso c’è un accordo industriale con Teleco. Il resto della tavola rotonda abbastanza consueto visto l’alto livello degli interlocutori che tutto volevano tranne che apparire dei Paperoni.

Ha chiuso la mattinata l’intervento di Dario Franceschini che praticamente ha ribadito la necessità di decidere e fare azioni capaci di facilitare lo sviluppo della larga banda per non permettere che l’Italia scenda gradini. Importante il fatto che Franceschini abbia ribadita la necessità che oltre a “ferri ed antenne” sia sviluppata una forte azione di adeguamento culturale del 50% delle famiglie italiane poco interessate alle nuove tecnologie.

Il pomeriggio è iniziato con il “Rapporto Caio” illustrato dallo stesso autore, Ing Francesco Caio profondo esperto internazionale sulle problematiche per lo sviluppo della rete.

Francesco Caio, Responsabile del Gruppo di studio per la progettazione della rete a banda larga ultra-veloce promosso dal governo UK, ha redatto per conto del Governo Italiano uno studio che esamina la situazione italiana e definisce un’ articolato ventaglio di sviluppi. Inutilmente incalzato dalle domande del giornalista Massimo Giannini, l’ing Caio non si è lasciato sfuggire quale è la soluzione che vedrebbe più opportuna per l’Italia. Il Consulente studia e propone, gli Altri decidono.

Ha concluso l’interessante giornata una tavola rotonda più politica. Franco Bassanini, che ha avuto il merito, alcuni anni fa, di essere l’autore di una legge per la facilitazione degli atti amministrativi anche con l’uso di tecnologie moderne, ha ripreso il tema favorito e ha sollecitato imprenditori e politica ad intraprendere azioni congiunte per aggiungere i Servizi della PA alla Rete. Solo in questo modo le persone capiranno l’utilità della rete, la useranno e questo uso favorirà la remunerazione anche delle imprese che avranno partecipato. Nicola Zingaretti ha illustrato  l’operazione di attrezzaggio di Roma e Provincia con dispositivi wireless gratuiti per l’accesso alla Rete e, soprattutto, ha pubblicizzato l’iniziativa che la provincia ha iniziato per l’alfabetizzazione Internet anche delle fasce più anziane.

Interventi di routine, ma non me ne vogliano, di Giulio Napolitano e Luigi Vimercati.

Chiusura istituzionale del padrone di casa Paolo Gentiloni.

Partecipare a questi eventi è sempre importante perché in un giorno si apprendono molte più cose che in 15 giorni di intensa navigazione Internet.

Mi dispiace per le cose che ho dimenticato di dire e me ne scuso con i relatori. Non sono sicuro di essere stato sempre aderente allo spirito degli interventi, ma ho tentato, forse invano, di non tradire le idee di nessuno ….ed ho scritto quello che più mi ha colpito.