Call for proposal

letto 2055 voltepubblicato il 31/03/2010 - 10:06 nel blog di Gianluigi Cogo

Cari amici, ci siamo. Manca poco più di un mese alla seconda edizione del Barcamp degli Innovatori della Pubblica Amministrazione che rappresenta, inoltre, l'evento "analogico" più importante della rete Innovatoripa.

Come l'anno scorso un gruppo di cavalieri Jedi si sta coordinando per realizzare al meglio questa giornata che, quest'anno, presenta alcune novità.

La prima è la /e=5a17">Call for proposal che gestiamo con lo strumento di Google Moderator.  In quest'area è possibile inserire idee, votare le idee altrui e aumentare l'appeal multimediale con video, podcast, slide, o altre forme di persuasione mediatica :-)

L'obbiettivo è quello di attrarre altri temi e proposte oltre a quelli già inseriti nel che, vogliono rappresentare solo una traccia, nulla più, della giornata di lavoro:

La seconda novità è rappresentata dalla raccolta degli atti in modalità editoriale. Stiamo pensando di raccogliere il tutto in un volume (tradizionale o ebook) da far circolare poi nella rete per generare quell'effetto coda lunga che ha contraddistinto la sessione dell'anno scorso.

La terza è la collaborazione con TelePA che quest'anno ci aiuterà nelle videointerviste.

Vi segnalo, in pieno delirio autoreferenziale, le che il logorroico bloggante ha scambiato ieri con Chiara Buongiovanni, sulle suggestioni che accompagnano la preparazione di questo secondo Barcamp, de noantri!

[MODE HELP ON]

Ora l'appello finale :-)
Abbiamo raccolto alcuni sponsor, ma ne servono altri, per cui dateci una mano, provate a immaginare chi può portarci borse, blocchi notes, penne, gadgets, ecc.

Non abbiamo ancora trovato chi offre il buffet come l'anno scorso. Se lo troviamo bene, se non lo troviamo, portatevi colazione al sacco, altrimenti portate specialità dalle vostre terre.

ISCRIVETEVI, ISCRIVETEVI, ISCRIVETEVI, e presentate i temi e le proposte, in modo che i ragazzi del Formez possano preparare i tavoli tematici.

Ora tocca a voi!

 

[MODE HELP OFF]

Per qualsiasi chiarimento, aiuto, proposta e critica scrivete nei commenti o contattatemi via email:  

 

 

1 commento

Attilio A. Romita

Attilio A. Romita28/04/2010 - 11:18
Una proposta di roadmapw Per l'effettivo avvio della PA digitale, secondo me, occorre occuparsi di due problemi importanti che, se ben indirizzati, possono essere fattori di successo, ma se non esaminati sono macigni sulla strada di un reale e.gov. I due problemi, ovvero i due aspetti dello stesso problema, riguardano il linguaggio iniziatico che, per abitudine o per comodità o per falsa importanza, usano da una parte quasi tutti gli operatori della PA e dall'altra gli operatori del "Digitale". Dall'incontro/scontro di questi linguaggi sorgono soluzioni che spesso il Terzo Stato, formato dai cittadini utenti, non capisce. Anni fa, se non sbaglio, ci fù una legge che prevedeva che, nelle comunicazioni, le amministrazioni pubbliche si dovevavno astenere dal "burocratese", secondo voi è successo? Ma oltre questo problema di base che riguarda il lessico, assume anche molta importanza una azione necessaria per diffondere una cultura minima sull'uso della rete e degli infiniti strumenti che mette a disposizione. Qualche argomento di discussione: 1. Molte città, province, regioni si stanno attrezzando per fornire accessi wireless, ma poche stanno pensando ad una alfabetizzazione reale. Quando per strada incontrate quel segnale fatto a nuvoletta con la scritta WIFI, provate a chiedere a 10 passanti cosa vuol dire. 2. Esiste una legge (Pisanu, se non sbaglio) che obbliga ad una serie di adempimenti per mettere a disposizione un hot-spot e per accedervi. E' stata fatta in un momento particolare. Ma è ancora valida? Può essere emendata per renderla un reale blocco per i delinquenti e non un grande fastidio inutile per tutti? Per certi siti e servizi è richiesto l'invio di un FAX contenente la fotocopia di un documento, ha un senso questa prassi? 3. Esiste e funziona un organo che faccia, prima della pubblicazione, il "collaudo del cittadino" su i siti della PA per verificarne la comprensibilità e la facilità di uso. 5. Il digital divide (tecnico) è una realtà o una scusa? Quasi il 90% del territori nazionale è coperto da una rete che permette di "chiedere un certificato di residenza", ma noi continuiamo a fantasticare sulla necessità di 20Mega o 100 Mega come se dovessimo tutti trasmettere radiografie urgenti o vedere film ad alta definizione. Cominciamo ad usare la '500 , quella del miracolo economico, e poi vedremo se qualcuno potrà permettersi la Ferrari!. 6. Il digitale divide : tutti si devono poter connettere ...è vero, ma nell'attesa cerchiamo di servire una buona parte. 7. Tutto a tutti è una bella regola condivisa da grandi religioni e grandi idee politiche, ma nel frattempo un po di sano egoismo permetterebbe di sfamare, se non soddisfare, molti. 8. Facciamo in modo che il cloud computing non sia una nuvola nera piena di pioggio, ma una nuvoletta rosa che fà più bello il panorama. E così via, ...ma parliamone, accapigliamoci ed arriviamo a delle reali serene conclusioni che non siano solo un "cahiers de dolcences", ma una serie di proposte plausibili, economicamente valide e, soprattutto, non discutiamo "a risorse infinite"!!!!