eDemocracy per la piena realizzazione della cittadinanza digitale

letto 2262 voltepubblicato il 03/03/2010 - 14:13 nel blog di Gianluigi Cogo

Parlare di eDemocracy in Italia rischia spesso di diventare uno sterile esercizio didattico.

Non tanto in riferimento al tema della partecipazione o alle iniziative spontanee e gestite in autonomia da gruppi, comitati, associazioni, ecc. Piuttosto, in riferimento alla capacità delle istituzioni di offrire direttamente strumenti di democrazia elettronica ai cittadini.

Il tema è caldissimo in tutto il mondo e spesso viene confuso con quello dell'eGovernment (ovvero la capacità delle pubbliche amministrazioni di offrire servizi di burocrazia digitale).

E' anche vero che non tutte le istituzioni hanno compiti che si prestano alla partecipazione diretta.
Spesso, esse devono rispondere a esigenze precise, riferite a servizi puntuali.

Un organo legislativo come il Consiglio Regionale del Veneto è il luogo ideale dove sviluppare un rapporto partecipato e chi ha colto questa opportunità e l'ha resa caso di successo, ha il plauso di tutti gli osservatori del settore. Compreso il bloggante.

Già progetto e delle varie iniziative a . Mi trovo ora a segnalare l'opera divulgativa che è stata pubblicata recentemente sotto il coordinamento dell'amico .

;esperienza del Consiglio regionale del Veneto" href="http://www.anobii.com/books/Levoluzione_dei_modelli_e_delle_tecnologie_per_la_partecipazione_dei_cittadini:_lesperienza_del_Consiglio_regionale_del_Veneto/9788831706254/01d0881bfd4c993f7f/">#039;esperienza del Consiglio regionale del Veneto" alt=" l&;esperienza del Consiglio regionale del Veneto" src="http://image.anobii.com/anobi/image_book.php?type=4&item_id=01d0881bfd4c993f7f&time=1267612761" />

Il libro ripercorre le fase del progetto Terzo Veneto e ne favorisce la comprensione e la divulgazione di questo percorso con alcune analisi sulla ePartecipation (Cangemi) e sull'eDemocracy in Italia e nel mondo (De Cindio).

Sono molti gli spunti che possono aiutare chi opera nel Public Sector a muoversi con più sicurezza verso i nuovi paradigmi che ormai sono prossimi: Open Government, Open data, Gov. 2.0.
Tutti temi che sembrano irragiungibili se, come unico parametro, usiamo la distanza geografica che ci separa dai paese anglosassoni. Con una capillare opera di acculturamento e di persuasione degli operatori del settore forse, anche in Italia si potrà esclamare: Oh My Gov!

p.s.: ho aggiunto il libro, alla collezione di Anobii!

1 commento

Salvatore Agostino Aiezza

Salvatore Agostino Aiezza05/03/2010 - 19:28
CREDO CHE MOLTI DI VOI AVRANNO LETTO IL NUOVO PIANO E-GOV.2012 PERESNTATO DAL CONSIGLIO DEI mINISTRI QUALCHE SETTIMANA FA. E' SENZ'ALTRO UN PIANO LUNGIMIRANTE E NEL QUALE ,A REGIME,LA CITTADINANZA DIGITALE SARA' (O MEGLIO DOVREBBE ESSERE ) UNA REALTA'. NELLA PRESENTAZIONE DEL PROGETTO SI RASSEGNANO UNA QUANTITA' DI DATI DALLA QUALE,DOPO AVERLI OPPORTUNAMENTE ANALIZZATI, TRASPARE PERO' UNA REALTA' TANTONO DIVERSA DA QUEELA CHE SO VORREBBE FAR APPARIRE. RIPORTO,TRATTI DALLA PRESENTAZIONE DEL PROGETTO, SOLO ALCUNI DI QUESTI DATI MA,CREDO,TRA I PIU' SIGNIFICATIVI: "Il ritardo dell’Italia è cresciuto negli anni recenti. Nell’anno 2007: L’Italia ha i più drammatici differenziali tra le regioni, che rappresentano spesso i casi più svantaggiati d’Europa ■ in Italia solo il 17% delle famiglie usa internet ■ mentre la media europea è del 32% ■ nei grandi paesi europei il valore sale al 40% ■ nei paesi del Nord Europa raggiunge il 60" CERTO UNA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE MODERNA NON PUO' LAVORARE SUL 17% DELLE FAMIGLIE,SAREBBE UN SUICIDIO,(SE RAGIONASSIMO IN TERMINI DI ECONOMICITA' E CONVENIENZA COME UNì'AZIENDA PRIVATA) MA POICHE' QUESTO NON AVVIENE DOBBIAMO SPERARE CHE CI SI AFFRETTI AD ORGANIZZARE PROGETTI DI RECUPERO DI QUESTO "GAP" ASSOLUTAMENTE NEGATIVO. INFINE UNA CONSIDERAZIONE:TUTTI GLI OBIETTIVI STRATEGICI DEL PIANO E-GOV 2012,SEMBRANO REALIZZATI UNILATERALMENTE: SI PENSA CIOE' A DIFFONDERE I SERVIZI DI RETE,L'ACCESSIBILITA' E LA TRASPARENZA DELLLE P.A. NEI SUOI VARI SETTORI (SCUOLA,SANITA',GIUSTIZIA,ENTI LOCALI,ECC) E IN FAVORE DEI CONSUMATORI FINALI (UTENTI) MA NON SI VEDONO LINEE GUIDA PER FAVORIRE LA PARTECIPAZIONE DI QUESTI VERSO I SERVIZI IN TAL MODO OFFERTI DALLA P.A. PER DIRLA ANCORA IN TERMINI DI MERCATO E DI IMPRESA,MANCA IL "MARKETING". NON SI VEDONO AZIONI CONCRETE ED EFFICACI CHE PERMETTANO IL"LANCIO" E "L'ACCOGLIENZA" SUL E DAL MERCATO DEI PRODOTTI CHE LA P.A. INTENDE OFFRIRE NEI TERMINI CHE ABBIAMO VISTO.