OBAMA, Internet e .... LA LUNGA MARCIA

Quando Obama è stato eletto molti, se non tutti, hanno notato il buon uso che era stao fatto della rete per promuovere la sua elezione.
Vecchi e nuovi "Laudatores" hanno iniziato a lodarlo ed a sottoscrivere questo Giovane Presedente portatore di idee innovative ed utilizzatore di strumenti moderni.
Poi anche Obama ha dovuto cominciare ad "imbattersi" con la realtà della PA, anche se Americana, ed il suo passo si è fatto meno sciolto.
Una analisi del primo anno di lavoro di Obama è contenuta nello scritto che vi allego. Il redattore è un analista del Gartner Group.

Come potete vedere anche negli Stati Uniti il Burusaurus Rex è forte.
Che vogliamo fare, rinunciare anche noi perchè è una battaglia persa in partenza. Oppure unirci, continuare a "lavorare ai fianchi" il muro di gomma della PA?

 

3 commenti

Salvatore Marras

Salvatore Marras29/06/2010 - 10:43
Grazie per questa segnalazione Attilio. Mi sembra che la forte carica innovatrice dell'Open Government Directive, ma anche le difficoltà a renderla efficace, siano utili per capire meglio come muoverci. Misurare la distanza tra quello che si vuole fare e quello che si riesce a fare a volte può essere frustrante. Capire come superare le difficoltà e le resistenze è il vero esercizio del cambiamento.
Nicola Cara  Damiani

Nicola Cara Damiani28/06/2010 - 12:25
..a prescindere dai risultati ottenuti dall'amministrazione Obama , resta apprezzabile la trasparenza delle informazioni in materia !
Danilo Cocco

Danilo Cocco27/06/2010 - 21:25
Ciao, Attilio. Credo che parlare di rinunce sia inappropriato; ognuno di noi immagino abbia ben presenti i limiti attuali della PA, ed ognuno di quelli che nella PA tutti i giorni combattono una piccola battaglia quotidiana per svecchiarla, sprovincializzarla, metterla al passo coi tempi non hanno certo rinunciato ad alcunché. Salvatore, Laura, Daniela, tutti i giorni si trovano davanti alla moltitudine di Burosaurus e sospirano pensando a come questa PA (e questo Paese) potrebbe essere, ed invece non è. Ma tu, come al solito, lanci un sasso nello stagno e cerchi di smuovere coscenze. A me sembra che nulla di quello che è stato scritto qui sia andato perso e niente si sia fermato, la guerra per quanto mi riguarda è lungi dal terminare e la mia coscienza è serena; mi trovo tutti i giorni su una linea del Piave che devo difendere prima di tutto con l'intelligenza, e poi con la virulenza di argomentazioni che devo sforzarmi di rendere inattaccabili. Posso dirti che mi dispiace non avervi potuto incontrare personalmente al Forum PA, ma purtroppo la mia condizione attuale non mi permette di finanziare simili trasferte. E il dispiacere è tutto nel sapere che da una simile occasione avrei tratto un po' di carica per affrontare le prossime battaglie, ma pazienza: cercherò di farcela lo stesso. Da lontano, quindi, ti dico: per me lo sforzo di sintesi che Gigi Cogo (e altri) ha prodotto con Amministrare 2.0 è il superamento del processo alla PA; davanti alla volontà politica nessun Burosaurus può resistere, e l'unica via percorribile è spargere i semi di quel manifesto il più possibile all'interno dell'agenda politica. Abbiamo un fronte orientale, che è l'interno della PA, e le spinte che dall'interno della PA cercano di portarla ad un livello di efficienza ed efficacia più alto; c'è poi un fronte occidentale, che è quello della battaglia culturale che deve portare a far si che un mondo politico estraneo a certi argomenti (in virtù dei tanti privilegi che gli sono in qualche modo riconosciuti, e che li tengono lontano dalle inefficienze varie) si avvicini ai temi di cui abbiamo tante volte parlato (che sarebbe a dire poi che deve riavvicinarsi alle esigenze dei cittadini: stiamo cercando in pratica di compiere un miracolo). Se questi due fronti non si congiungono, la guerra e persa. Purtroppo, senza una qualche forma di organizzazione (stabile e fisicamente percepibile), l'esperienza mi dice che le possibilità di successo sono scarse. Comunque, Attilio, a parte qualche giornata di ferie tra il 19 e il 30 di agosto, io sono qui, con tutti i miei desideri e le mie speranze. Un abbraccio. D