Sulla consultazione pubblica per l'Albo pretorio online: breve intervista ai promotori dell'ANORC
In un post pubblicato il 5 novembre, avevo provato a capire in che modo le amministrazioni pubbliche si stessero preparando allo spostamento della pubblicità legale su web e quali le criticità conseguenti al fatto che l’art. 32 della Legge 69/2009 non specifica le modalità attuative e i requisiti tecnici necessari all’attivazione del servizio.
Nel post, si citava la consultazione pubblica nazionale promossa dall'ANORC, con l'obiettivo di arrivare ad una versione condivisa della proposta di regole tecniche elaborata da un gruppo di lavoro multi disciplinare, costituito su iniziativa della stessa Associazione.
La consultazione si è conclusa il 15 novembre. Per capire come è andata e cosa succederà dopo, ho chiesto al Presidente dell'ANORC, Andrea Lisi e al Coordinatore della Commissione nazionale incaricata di scrivere le regole tecniche, Gianni Penzo Doria, che ringrazio per la collaborazione, di rispondere ad alcune domande:
Perchè l'ANORC ha deciso di avviare una consultazione pubblica nazionale sulla bozza di documento?
Perché abbiamo sentito la necessità di essere propositivi, senza criticare inutilmente il legislatore sollecitandolo ad intervenire. A nostro avviso, era necessario, anzi indispensabile, “orientare” subito le tante pubbliche amministrazioni nell’applicazione della delicata normativa e – considerato che il legislatore era impegnato su altri versanti e non sembrava disponibile a fornire un concreto supporto – si è pensato di sviluppare un gruppo di lavoro dalle diverse competenze e di indiscutibile valore che potesse fornire alle PA un valido sostegno operativo e al legislatore una guida su come procedere dal punto di vista normativo/regolamentare.
Qual è stata la risposta della rete all'iniziativa?
La risposta è stata a dir poco eccezionale. Si sono mossi oltre un centinaio di professionisti del settore, professori universitari, esperti di diritto e di nuove tecnologie, informatici, diplomatisti e archivisti, ma anche associazioni di categoria come ANNA (Associazione Nazionale Notifiche Atti), che hanno fattivamente contribuito a dirimere dubbi affrontando questioni delicate, come, ad esempio, il computo dei giorni di pubblicazione o le modalità del rispetto del principio di temporaneità e del diritto all'oblio, come richiesto dal Garante privacy ancora nel 2007.
L'albo on-line va affrontato in una logica multidisciplinare, anche a causa delle normative che si intersecano, come quelle su diritto d’accesso, privacy, beni culturali, trasparenza e amministrazione digitale.
Con quali strumenti e metodologie il gruppo di lavoro ha affrontato la stesura collaborativa del documento?
I contenuti da sviluppare sono stati veramente tantissimi: dal concetto stesso di documento informatico (con firma elettronica o digitale) sino alla definizione della figura del Responsabile della pubblicazione. Tutto è stato affrontato con metodologie di comunicazione telematica leggere, quali mailing list e documenti condivisi (con indicazione precisa delle diverse fasi di revisione), e tempistiche rigide da rispettare. Per sviluppare tavoli di lavoro di questo tipo sono più che sufficienti entusiasmo e pochissime risorse tecnologiche a disposizione (bastano un pc, una connessione internet, un account email e tanta buona volontà!).
Quali saranno i passi successivi?
Il primo, agli inizi di dicembre, sarà la consegna ufficiale al ministro Brunetta della proposta di regole tecniche.
Ma è allo studio di ANORC già a gennaio l'istituzione di un gruppo di lavoro interno all'associazione incaricato della redazione delle raccomandazioni per l’implementazione di un software adeguato all’Albo on-line e indipendente da piattaforme informatiche. Vi sarà quindi una normalizzazione di questo importante aspetto della riforma concreta dell'amministrazione digitale.
- Blog di Laura Manconi
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