Social media sul posto di lavoro: stupore e tremori
Ho letto due post stamattina, entrambi sui social media:
-il primo, l'ha scritto Giovanni Arata e riguarda il rapporto degli enti locali con Twitter. Giovanni ha aggiornato la sua analisi e presenta ora alcune interessanti considerazioni a margine di questi nuovi dati. La più significativa mi sembra quella che riguarda l'uso prevalente di Twitter come strumento di broadcast, essendo le funzioni di dialogo disabilitate per la maggior parte degli account. Gli enti locali vogliono informare, non comunicare con i cittadini.
- il secondo, l'ha scritto Vincenzo Cosenza e parte da una recente ricerca svolta da Page Personnel secondo la quale in Italia, un'azienda su due blocca l'accesso dei dipendenti a Facebook, sulla quale il Sole 24 Ore lo ha inviato a esprimere una opinione. Sullo stesso tema, il giornale ha lanciato un sondaggio tra i suoi lettori: il 78% è daccordo sullo stop all'uso di FB in azienda.
Sembra ragionevole dire che decisioni di questo tipo devono essere prese valutando non solo i rischi ma anche i vantaggi (esistono, non sono invenzioni degli analisti e professionisti del marketing) derivanti un uso controllato dei social media da parte dei dipendenti. Eppure, a leggere le motivazioni che spingono i manager (privati e pubblici) a bloccare del tutto l'accesso alle piattaforme di social networking (calo della produttività individuale, possibili danni alla reputazione aziendale, rischi per la sicurezza o fuga di informazioni riservate..) l'impressione è che si cerchi sfuggire al problema piuttosto che affrontarlo provando a governarne le logiche.
E' invece urgente, piuttosto che bloccare internet, promuoverne un utilizzo consapevole tra i dipendenti, definire delle linee guida condivise che servano a regolamentarne l'uso per garantire sia l'ente che il personale, che accede in sicurezza e responsabilmente a questi strumenti durante le ore di lavoro.
I social media non sono una moda passeggera, sempre più persone utilizzano internet e gli strumenti del web sociale nella quotidianità, perchè pensare che il posto di lavoro ne debba essere preservato, quasi fosse un ecosistema a rischio di estinzione?
- Blog di Laura Manconi
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1 commento
ben detto!