La dematerializzazione rimpingua lo stipendio dei dipendenti pubblici

letto 3198 voltepubblicato il 25/11/2011 - 09:47 nel blog di Riccardo Riggi

Il Codice per l'Amministrazione digitale, così come integrato dal D. Lgs. 235/2010, ha introdotto un'importante novità che potrebbe spingere verso l'applicazione delle regole per la dematerializzazione documentale.

L'art. 15 comma 2-ter dispone che i risparmi effettivamente conseguiti a seguito di processi di dematerializzazione documentale sono utilizzati:

  • per un terzo per il finanziamento di ulteriori progetti di innovazione,
  • per due terzi per il finanziamento del premio di efficienza al personale secondo quanto previsto dall'art. 27, commi 1 e 2, del D.Lgs. 150/2009 (meglio noto come Decreto Brunetta).

 

Praticamente il legislatore, almeno nel secondo punto, riconosce che la dematerializzazione dipende per un terzo dalle macchine e dai software e per due terzi dall'impegno del dipendente pubblico che deve inventare nuove routine produttive e un radicale cambiamento culturale nella gestione del procedimento amministrativo.

A questo punto la riflessione d'obbligo è quella di individuare come modificare la struttura del bilancio alfine di rendere palesi e certi gli eventuali risparmi di spesa. Di primo acchitto mi verrebbe in mente di monitorare le uscite per le seguenti attività:   

  • Acquisto carta
  • Acquisto cancelleria
  • Acquisto consumabili per stampanti e fotocopiatrici
  • Spese di manutenzione per stampanti e fotocopiatrici
  • Acquisto di stampanti e fotocopiatrici
  • Spese per la consegna della posta interna
  • Spese per l’affrancatura postale

Dal monitoraggio escluderei, invece, tutte le spese per la gestione di processi non direttamente correlabili a procedimenti amministrativi in senso tecnico, es.:

  • acquisto carta per la stampa di manifesti, locandine, brochure e pubblicazioni vario genere
  • acquisto consumabili per sistemi di stampa dedicati a processi di comunicazione pubblicitaria
  • acquisto/manutenzione di sistemi di stampa dedicati a processi di comunicazione pubblicitaria

Dal tono di questo post si comprende bene come la mia sia ancora una riflessione in corso ed ogni contributo da parte degli amici Innovatori sarà ben accetto.

 

4 commenti

Luigi Sculco

Luigi Sculco26/12/2011 - 20:05
C'e n'è un altro di vantaggio, ma va ancora meglio costruito perché ancora un poco "indigesto" da chi vede l'ufficio in modo "classico" (direttore e dipendenti in un'unico sito logistico, stile boss+fabbrica) ed anche da buona parte del sindacato che sulla predetta vision ha da sempre impostato la sua azione: il Telelavoro, dove ognuno dalla propria abitazione e vivendo meglio la sua vita familiare e di relazione potrebbe svolgere il suo compito su informazioni pienamente telematizzate. E' uno scenario che si abbina perfettamente a quello dell'utente che non deve recarsi materialmente allo sportello per richiedere un servizio e, nel contempo, potrebbe rendere piu' vivibili le nostre città con un notevole taglio della bolletta energetica. Indubbiamente e' una strategia di grande respiro sulla quale puntare. LSculco
profilo vuoto

profilo vuoto11/12/2011 - 21:56
il vero ingente risparmio, forse, è il costo del personale! i dipendenti che non perdono più tempo a correre dietro ai "bolli tondi" perchè i procedimenti sono stati snelliti attraverso la dematerializzazione, possono essere impiegati per attività diverse, migliori e a più alto valore aggiunto. non è trascurabile neanche il costo dell'archiviazione: al posto di locali o interi edifici dedicati al contenimento di "scartoffie", bastano tanti byte di memoria adatti al contenimento dei "dati", i quali, quando non c'era l'informatica di oggi, erano contenuti nelle "scartoffie".
Gabriella Anzani

Gabriella Anzani30/11/2011 - 10:06
Tra i costi non è pensabile anche calcolare il risparmio di emissione di anidride (vedi varie Agenda 21) dovuto al mancato spostamento dell'utente per consegnare le istanze allo sportello, laddove la dematerializzazione riguardi anche le procedure on-line? Se l'idea può andare, qualcuno sa come si calcola?
profilo vuoto

profilo vuoto26/12/2011 - 21:42
ci sono molti calcolatori in internet: uno è linkato qui http://ufficiotecnico.altervista.org/fuoridallufficio.html per fare delle previsioni di massa bisogna operare con delle moltiplicazioni tra un viaggio di un utente medio ed il numero di utenti per mese o anno: ovviamente, mentre i dati del calcolatore di CO2 sono molto precisi, le stime di massa diventano approssimative non sapendo esattamente i percorsi dei possibili utenti ma potendoli solo ipotizzare