Quali dati devono essere open data? I primi 10!
A parte il fatto, impressionante, che esordisce con 350.000 "giochi" di dati, il portale dei dati aperti francese contiene molte informazioni utili anche per l'Italia. Una che mi sembra importante condividere, con il contest di Apps4Italy in corso, è quali sono i dati più richiesti. Sono messi belli in ordine nella home page: basta cambiare un tab!
Per primi i risultati delle elezioni. Questi non dovrebbe essere difficile renderli pubblici: il Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali pubblica i dati di sintesi e potrebbe facilmente rendere disponibili i dati elementari. Il riuso di questi dati è limitato solo dalla fantasia, basta pensare alle mappe elettorali. Non ci sono dati aperti.
Al secondo posto i dati sui dipendenti della PA. Forse il Italia questo dato è più frammentato e si dovrebbero incrociare diverse fonti dalla Ragioneria Generale alla Funzione Pubblica. La regione Siciliana ha dato recentemente il buon esempio pubblicando i suoi dati in formato aperto. Pochi dati aperti.
Seguono i dati sulla sicurezza e criminalità. Sembra che i dati non abbiamo il dettaglio territoriale utile per fare applicazioni note come Are You Safe, si fermano ai dipartimenti. In Italia il soggetto di riferimento è il servizio Analisi Criminale della Direzione Centrale della Polizia Criminale. Dati niente e i rapporti al parlamento sulla criminalità si fermano al 2006. Non ci sono dati aperti.
Al quarto posto i risultati della scuola superiore. Dati che misurano le prestazioni di ogni istituto superiore. La Commissione Europea prevede un sistema di indicatori sulla qualità dell'istruzione scolastica. Un rapporto sulla scuola utilizza 96 indicatori, dei quali 56 sono disponibili presso il Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca, il Ministero dell’Interno, la Ragioneria Generale dello Stato, l’ISTAT e l’INVALSI. Qualcosa di analogo è stato fatto per l'Università. Non ci sono dati aperti.
Impiego e disoccupazione seguono al quinto posto. L'Istat mette a disposizione nel suo datawarehouse in formato aperto tutti i suoi dati. Sufficienti dati aperti?
Al sesto posto la fiscalità locale. I dati li raccoglie il Dipartimento delle Finanze del MEF e li dovrebbe pubblicare l'Istat (su dati.istat.it non li ho trovati). Qualcosa pubblica l'Ifel dell'Anci. L'Agenzia del Territorio potrebbe mettere a disposizione i dati catastali insieme alle quotazioni immobiliari. Non ci sono dati aperti.
I servizi sanitari con i dati relativi alle strutture, alle risorse e agli indicatori di servizio in Italia sono di competenza regionale. Non ci sono open data nemmeno nei portali dei dati aperti di Piemonte e Emilia Romagna. Qualche altra regione mette a disposizione banche dati consultabili on line e il Ministero della Salute file xls. Non ci sono dati aperti.
L'inquinamento industriale è all'ottavo posto. I dati sull'ambiente sono gestiti nelle regioni dalle Arpa. L'Ispra cura il registro nazionale PRTR e diverse altre banche dati per le quali si sta orientando verso una pubblicazione aperta. Non ci sono dati aperti.
Al nono i finanziamenti sulla politica agricola comunitaria. In Italia i dati più interessanti in questo ambito riguardano l'utilizzo dei fondi strutturali nelle regioni obiettivo convergenza. Nonostante ci sia l'obbligo della diffusione e che all'articolo 105 del regolamento in approvazione si preveda esplicitamente il formato CSV, nessuna regione li ha pubblicati in una modalità rielaborabile. Non ci sono dati aperti.
Geolocalizzazione dei trasporti e dei servizi pubblici al decimo e undicesimo. Qui le fonti possono essere centrali e locali e qualcosa è disponibile, magari in modo frammentato. Mi sembra più facile trovare dati cartografici sulle strutture (esempio Piemonte) che informazioni sui servizi. Il comune di Torino, la regione Toscana e altre amministrazioni usano il formato Google Transit, ma non ho trovato dove scaricare i dati per eventuali riusi (sarebbe preoccupante una esclusiva per Google...). La geolocalizzazione dei servizi è un ambito etremamente vasto: dai musei alle scuole, dalle palestre ai cimiteri, dai servizi sociali a queli sportivi... Pochi, molto pochi dati aperti.
Sicuramente si potrebbe andare più a fondo e mi scuso per eventuali imprecisioni. Il mio è un primo esercizio senza troppe pretese stimolato dal portale data.gouv.fr. Però mi sembra che sia importante lavorare per rendere disponibile informazioni e dati che rispondano a interessi reali, che abbiano un valore che giustifica anche il loro riuso in applicazioni e strumenti di analisi. Ogni contribuito per completare il quadro delle fonti è ovviamente benvenuto.
- Blog di Salvatore Marras
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8 commenti
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In mancanza di altre
Open data e Rete
ribaltamento del concetto
quanto poi a geodati vorrei
Rispondendo alla domanda sui
Beni culturali
patrimonio immobiliare pubblico, locali commerciali soprattutto