Dove sono i dati pubblici nazionali?
Stando all’ultimo aggiornamento dell’Infografica sullo stato dell’open data in Italia la quantità di dataset aperti nel in Italia negli ultimi dodici mesi è più che raddoppiata (passando dai circa 2000 del marzo 2012 ai quasi 5.000 del febbraio 2013), mantenendo costante il livello riusabilità dei dati (misurato sulla scala a cinque stelle di TBL). Guardando invece alla distribuzione dei datastore italiani sono due le principali considerazioni che emergono dalla attuale situazione: la già rilevata e dibattuta “questione meridionale” degli open data e la scarsa presenza di amministrazioni centrali tra i distributori di dati.
Nonostante il crescente interessa per il tema, dimostrata in maniera “empirica” da Google Trend (immagine qui su), al momento, tolto l’Istat - che da solo espone più del 25% dei dataset aperti prodotti in Italia - restano quasi assenti i Ministeri (fatta eccezione per il Ministero della salute con 66 dataset e il Ministero dello sviluppo economico con 16, il MIUR con 5); sono poche le Agenzie, quasi assenti le Università.
Sostenibilità di lungo periodo
Open Government Data Census
- Risultati elettorali (nazionali)
- Registro delle Imprese
- Cartografia nazionale (a bassa risoluzione: 1:250.000 o superiore)
- Bilancio dello Stato (aggregato per settore)
- Bilancio dello Stato (dettagliato per transazioni)
- Legislazione (leggi e statuti)
- Statistiche nazionali ufficiali (economiche e demografiche)
- Banca dati nazionale dei Codici di Avviamento Postale (CAP)
- Orari dei trasporti pubblici
- Dati ambientali sulle principali fonti di inquinamento
Dove sono i dati delle PA centrali italiane?
Al momento l’Open Government Data Census riporta, per l’Italia, i dati solo per 4 dei dieci dataset del censimento, e di questi quattro soltanto uno può davvero essere definito aperto. Però, la rilevanza dei dieci dataset individuati dall’Open Knowledge Foundation è duplice: se da un lato è utile come “termometro” dello stato di avanzamento dell’apertura dei dati delle pubbliche amministrazioni centrali di un Paese, dall’altro può essere usata come riferimento per orientare le scelte e concentrare gli sforzi prioritari per sensibilizzare gli enti detentori dei dati all’importanza che il proprio patrimonio informativo può avere in una logica di open data. Nella frammentazione delle competenze delle pubbliche amministrazioni centrali italiane non sempre è facile però individuare quale ente effettivamente alimenta e detiene la titolarità di questi dieci dataset. A questo proposito abbiamo provato a definire, nel Google doc raggiungibile a questo link, un quadro della collocazione dei dataset individuati dall’Open Knowledge Foundation associando, dove possibile, alcune caratteristiche (link, licenza, formato, ecc) dei dati che ne aiutino a definire il possibile livello di apertura. Il documento è aperto alle modifiche da parte di chiunque voglia suggerire (nelle tre colonne in giallo a destra) una migliore collocazione dei dataset. Oppure è possibile alimentare direttamente il cruscotto dell’ Open Government Data Census a partire da questa pagina web. Sarebbe interessante, in fine, discutere dell’importanza dell’apertura di questi dieci dataset insieme alla comunità open data italiana a partire dell’Open Data Day di sabato 23 febbraio 2013.
- Blog di Gianfranco Andriola
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2 commenti
The Open Data Census, Tracking The State Of Open Data
Open data Italia: dove sono e quali sono