LA PA A SOSTEGNO DELL'INNOVAZIONE

QUALI SONO GLI STRUMENTI MIGLIORI PER FAVORIRE E SOSTENERE L'INNOVAZIONE?

L'utilizzo della domanda pubblica per qualificare la strategia di specializzazione intelligente e di innovazione è altamente raccomandato a livello europeo in quanto offre una molteplicità di vantaggi. Tra questi l'opportunità di fornire migliori sevizi ed infrastrutture ai cittadini ed alle imprese e/o la riduzione dei loro costi, soddisfacendone specifici fabbisogni e rispondendo alle sfide della società (nei campi di salute, ambiente, energia, trasporti, sostenibilità, inclusione sociale, ecc.) meglio di quanto facciano le soluzioni già sperimentate.

Fungendo da sperimentatore (assumendo il rischio connesso all’acquisto di nuovi prodotti) o da co‐sviluppatore (stimolando i fornitori ad innovare al fine di soddisfare meglio le esigenze degli utilizzatori), si ritiene che la PA possa accrescere ed accelerare gli investimenti in innovazione da parte delle imprese e spingere gli investitori privati a finanziare le imprese innovative da essa attivate. In questo quadro, gli acquisti pubblici possono diventare uno strumento centrale sia per incoraggiare la ricerca di soluzioni innovative supportando la R&S, sia per promuovere direttamente l'accesso a tecnologie/soluzioni innovative.

Invitiamo tutti gli iscritti alla nostra community ad aiutarci ad approfondire il tema della domanda pubblica di innovazione, e a suggerirci le  migliori soluzioni o spunti di riflessione in base alle proprie conoscenze ed esperienze.

3 commenti

giuseppina novello

giuseppina novello06/02/2014 - 16:57 (aggiornato 06/02/2014 - 16:57)

La televisione si conferma come strumento di maggiore diffusione, così pure il telefono cellulare, pertanto bisognerebbe privilegiare la tecnologia che preveda un'integrazione di questi due strumenti che consentano l'interazione con le PP.AA. Interazione intesa come usabilità intuitiva senza bisogno di requisiti tecnici per l'apprendimento. Ciò consentirebbe l'inclusione sociale di fasce della popolazione attualmente escluse come gli anziani.

 

Marco Calì

Marco Calì21/01/2014 - 09:31 (aggiornato 21/01/2014 - 09:31)

Parlare di Innovazione senza porre l'attenzione agli strumenti dell'innovazione usati e riconosciuti a livello nazionale, comunitario ed internazionale è ormai inimmaginabile. Negli ultimi decenni si è osservata una crescente e necessaria attenzione ai beni immateriali.

Gli investimenti delle imprese nel KBC (Knowledge Based Capital), quindi negli Assets Intangible, come emerge anche dalle conclusioni del report 2013 sui Beni Immateriali della OECD contribuiscono a stimolare la crescita e la produttività. Studi condotti per l’Unione Europea e gli Stati Uniti mostrano che gli investimenti delle imprese nel KBC contribuiscono alla crescita media della produttività del lavoro per una quota percentuale dal 20 al 34%.

Per approfondimenti sul rapporto OECD: 

Affichè si stabilisca una Strategia dell'Innovazione tutti gli attori devono contribuire in modo attivo.

L'approccio che gli organi politici gestiscano da soli i processi strategici e decisionali, che gli organi manageriale attuino quelli tattici e gestionali e che gli operatori di base concretizzino quelli tecnici e operativi dovrebbe essere superata;
 

La possibilità di metterci tutti intorno ad un tavolo è una opportunità per tutti, puntare sui Beni Immateriali e sulla Proprietà Intellettuale è un percorso che già molti paesi stanno attuando con ottimi risultati.

Saluti,

Marco Calì

 

 

 

Antonio Giuseppe Latora

Antonio Giuseppe Latora18/01/2014 - 11:58

La PA italiana, centrale e locale, necessita di un marcato re-engineering dei processi che la caratterizzano:

  • strategici e decisionali attuati dagli organi politici;
  • tattici e gestionali attuati dagli organi manageriali;
  • tecnici ed operatici attuati dagli operatori di base.

Ad ogni livello della piramide è possibile l'implementazione di metodologie finalizzate ad incrementare efficienza ed efficacia. Sottolineo a tal fine il ruolo chiave che potrebbe avere in proposito l'Ingegneria Gestionale. 

Antonio Latora