Transparency International pubblica il report sui rischi di corruzione all'interno delle istituzioni dell'UE

letto 2041 voltepubblicato il 24/04/2014 - 09:50 nel blog di Paola Franceschetti, in Integrità

Come le istituzioni dell'Unione europea affrontano i rischi di corruzione interna? Come promuovono la cultura dell'integrità e la lotta alla corruzione in Europa?

La relazione "" presentata oggi da Transparency International, il primo studio mai realizzato su questi temi, cerca di rispondere a queste domande e di suggerire alcune riforme all'interno delle istituzioni UE.

La relazione segue i su come i sistemi giuridici e politici dei singoli Stati membri affrontano i rischi di corruzione. Questi report, pubblicati nel 2012, denunciavano i rischi potenziali nei singoli Stati, ma accennavano appena ai possibili punti di debolezza nelle istituzioni dell'UE. Per questo motivo (nonché per il fatto che mancava un capitolo dedicato alle istituzioni UE nella predisposta dalla stessa Commissione europea) oggi TI pubblica uno studio dedicato proprio all'integrità nelle istituzioni UE.

Lo studio riporta l'analisi condotta nel 2013 e 2014 da TI sul sistema di integrità dell'UE ed esamina normativa e pratiche finalizzate alla prevenzione della corruzione interna e alla promozione dell'integrità nelle istituzioni UE: Commissione, Parlamento, Consiglio, Corte di Giustizia, Corte dei Conti, OLAF, Mediatore europeo...

TI valuta come queste istituzioni si occupano di etica, come assicurano trasparenza e accountability e come cercano di prevenire i rischi di corruzione. Lo studio contestualizza l'azione dell'UE prendendo in considerazione anche "l'ambiente esterno", cioè il ruolo degli altri attori, portatori di interessi pubblici e privati (società civile, media, gruppi di pressione...), che contribuiscono inducendo le istituzioni a rendere conto del proprio operato.

Uno dei principali risultati, come si legge dal (pdf), è il fatto che le istituzioni dell'UE sono vulnerabili alla corruzione a causa di ambiguità di alcune norme e della debole applicazione delle norme sull'etica, la trasparenza e il controllo finanziario.

Contrariamente a quel che si può pensare, il rapporto di TI mette in evidenza una serie di regole e pratiche che sostengono standard elevati di servizio pubblico e di accountability all'interno delle istituzioni UE. Tuttavia, nonostante la numerosità di regolamenti e di controlli messi in atto, la relazione individua una serie di settori in cui l'applicazione delle norme ed i controlli risultano inadeguati, contribuendo così ad aumentare i rischi di corruzione. Ad esempio, solo una tra le istituzioni ha messo in campo efficaci meccanismi di protezione dei whistleblower, nonostante l'esistenza di obblighi giuridici in tal senso.

La conferenza di lancio della relazione pubblicata oggi si terrà a Bruxelles il 29 aprile, ed è prevista la partecipazione del Mediatore europeo Emily O’Reilly.