#opendata e 54 comuni siciliani: cosa hanno in "comune" ?
Cosa hanno in "comune" 54 comuni della Sicilia occidentale e gli #opendata ? Semplice: il Patto di Ventimiglia !
E cosa sanno di open data i sindaci firmatari di quel Patto ? Sicuramente il Sindaco del Comune di Ventimiglia di Sicilia, Antonio Rini, promotore del Patto, conosce bene i vantaggi che la pubblicazione e l'uso degli open data possono portare nel territorio, ne è così convinto che lo scrive all'art. 5 del Patto = "Le Amministrazioni Comunali coinvolte concordano di declinare la valorizzazione ambientale nei seguenti ambiti: a) [......], f) Open Data e iniziative “Smart City” applicate al territorio di Area Vasta." Un sindaco giovane e visionario che al workshop del 23 luglio 2014 a Palermo sugli open data, aveva detto con il sorriso stampato sul viso "gli open data sono il futuro". E due settimane dopo mette insieme 54 comuni.
Alcuni sindaci di piccoli comuni molto probabilmente dovranno farsi spiegare cosa sono e a cosa servono gli open data, niente di strano, ma fa parte di un percorso di crescita della rete territoriale: quello di condividere dati, conoscenza e servizi.
Il Patto di Ventimiglia rappresenta un opportunità preziosa per creare servizi innovativi attraverso l'uso degli open data in un vasto territorio di 54 comuni:
- servizi nei trasporti interni, che è oggi una delle punte dolenti dell'inner territoriale siciliano (con creazione di servizi a richiesta e car pooling),
- servizi nel turismo (mappatura di servizi offerti e richiesti: piste ciclabili, rete natura Sicilia, ospitalità dei residenti, ricettività, enogastronomia),
- servizi per la mappatura della rete territoriale del patrimonio artistico, monumentale, storico, naturalistico e mappatura dei soggetti attivi (e numerosi) nel territorio che offrono servizi utili e ideali (accompagnamento, memntorship, guida) per una migliore fruizione da parte del turista e/o appassionato in visita sui luoghi,
- servizi per una migliore gestione energetica delle infrastrutture pubbliche (edifici comunali, illuminazione),
- servizi nella sanità (con la co-gestione di servizi collettivi di area vasta in maniera telematica),
- servizi nell'igiene urbana (con la co-gestione di servizi di raccolta differenziata e fattori premiali basati su una sana competizione territoriale),
- servizi nel campo occupazionale (con la creazione di un servizio - ad es. - che possa mappare il fabbisogno del territorio di specifiche professionalità e al contempo l'offerta di professionalità, spesso inutilizzata per mancanza di servizi informativi abilitanti allo scambio di dati),
- servizi web di ogni tipo ......
Gli open data in un territorio di 54 comuni possono generare servizi web di elevato valore sociale, economico e culturale. Le banche dati pubbliche di 54 comuni messe insieme, rese interoperabili, hanno un enorme potenziale di creazione di servizi innovativi utili a cittadini, aziende, turisti, associazioni. Ecco, per essere concreti, alcuni esempi di cosa può essere fatto (cioè erogazione di servizi) con i "dati in comune" pubblicati online:
- elenco di servizi multi tema http://servicemap.disit.org/WebAppGrafo/mappa.jsp
- elenco degli eventi culturali condivisi http://dati.comune.matera.it/blog/mappe/eventi/
- piattaforma degli open data condivisi tra più enti pubblici e associazioni e offerta di servizi web http://dati.comune.matera.it/organization
- mappatura degli edifici pubblici nel territorio con informazioni sulla consistenza statica, tasso di occupazione, qualità energetica, ecc #t=overview&s=detroit&f=all">https://www.motorcitymapping.org/#t=overview&s=detroit&f=all
- mappa delle informazioni statistiche della popolazione e relative analisi comparative tra diversi territori http://datadrivendetroit.org/data-mapping/toolbox/census-comparison/michigan-county-profiles/
- mappe sulla dispersione scolastica, per capire le aree del territorio più critiche e che richiedono maggiori iniziative per limitare il fenomeno http://datadrivendetroit.org/data-mapping/toolbox/student-dispersion/
- mappa delle particelle catastali con indicazione delle informazioni e status su valore immobiliare, destinazione della particella, tipo di immobile che insiste,..#body">http://datadrivendetroit.org/WCIParcels/#body.
Visionando i link di sopra è chiaro che i servizi web grazie all'uso degli open data: sono necessari, importanti, non se ne può fare a meno nell'era della Tecnologia della Comunicazione e dell'Informazione, portano un utilità a tutti i target della società, fanno risparmiare tempo e soldi, fanno evitare inutili spostamenti fisici (con le conseguenze relative), creano opportunità occupazionali nuove e nuovi tipi di mercati, aiutano a monitorare i diversi fenomeni territoriali (ambientali, urbani, turistici, mobilità, ..).
Le parole chiave sono chiare: open data (dati aperti), servizi web, mappe georeferenziate, dati pubblici, rete, banche dati, interoperabilità, condivisione.
I servizi web con mappatura georeferenziata dei dati/informazioni che possono nascere sono infiniti e il limite dipende solo dalla forza creativa di coloro che lavoreranno a liberare il patrimonio informativo pubblico, e a renderlo il più possibile utile alla collettività, con un unico fine, migliorare la qualità della vita di tutti. Il limite alla creazione dei servizi web dagli open data dipende anche da coloro che usano gli open data nella società: software house, sviluppatori, civick hacker, data journalist.
L'art.3 del Patto stabilisce che "Alla struttura del Tavolo Partenariale Inter-Istituzionale sarà affiancato un gruppo di lavoro, formato da un numero massimo di 2 unità per singolo Comune". Quindi ciò significa che due operatori per ogni comune dovranno lavorare per raggiungere gli obiettivi che il Patto si prefigge, tra cui la diffusione degli open data e delle iniziative di Smart Cities applicate al territorio di area vasta.
Questo Patto è una prima pietra miliare siciliana nella costruzione di un percorso di apertura e utilizzo dei dati pubblici e merita la dovuta attenzione della comunità regionale e nazionale attiva nel campo degli open data. Il messaggio è chiaro: nei 54 comuni siciliani troveremo un dipendente di riferimento per gli open data e il suo sindaco sarà consapevole dell'importanza di attivare servizi web innovativi e iniziative “Smart City” applicate al territorio di Area Vasta.
Un grazie speciale al sindaco proponente, Antonio Rini del Comune di Ventimiglia di Sicilia, e un ringraziamento anche ai sindaci degli altri 53 comuni siciliani per avere scelto di condividere percorsi comuni necessari per innovare e valorizzare il territorio in un ottica di rete e non di semplice comune con i suoi confini stretti.
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5 commenti
open data process "must go on"...
@ Andrea Borruso -> ciao Andrea, il contenuto del Patto di Ventimiglia indica all'art. 3, come procedura iniziale per raggiungere gli obiettivi, l'individuazione di 2 unità per ogni comune. Questo significa che 2 unità per comune saranno i dipendenti di riferimento che dovranno fare rete con i colleghi selezionati dai rispettivi sindaci nei 54 comuni siciliani aderenti al Patto. Credo che il soggetto propulsore dell'avvio del processo di costruzione della rete operativa sarà proprio il sindaco di Ventimiglia, propositore del Patto intercomunale. Ci metteremo in contatto con lui, con l'ausilio di Jesse Marsh :-) e monitoreremo + stimoleremo la costruzione della rete dei referenti comunali nel tempo di qualche mese (inizialmente si può redigere un semplice google excel condiviso con tel e email dei referenti). I referenti comunali si attiveranno per la collezione dei database (patrimonio informativo pubblico) già disponibili nei vari comuni, e insieme si cercherà di capire come è possibile procedere alla raccolta di dati nei vari comuni utilizzando standard, criteri e parametri comuni E' ovvio che, rimanendo in argomento "open data", si dovrà strutturare una strategia operativa del percorso a livello territoriale, e quì entra in gioco il contenuto della risposta di Jesse.
@ Jesse Marsh - Jesse sono pienamente d'accordo con la tua proposta. Si deve disegnare (insieme con i comuni) una piattaforma web, che fa da servizio cloud, nella quale i comuni possono caricare, con procedure e standard comuni, i dataset in formato aperto del proprio patrimonio informativo pubblico. E come tu stesso hai proposto, per rendere più ricca e utile l'esperienza della condivisione dei dati territoriali ed il riuso, la piattaforma web del Patto di Ventimiglia dovrebbe (per me "deve") essere aperta alla partecipazione delle Associazioni varie e Cittadini attivi che detengono dati molto importanti aggiornati sul territorio dove operano e che possono creare servizi web e applicazioni utili a tutti. La piattaforma web, per la condivisione delle banche dati di un area territoriale vasta come quella dei 54 comuni aderenti, potrebbe trovare (sono d'accordo con Jesse) una realizzabilità attraverso l'inserimento nel PO FESR SICILIA 2014-2020, in quanto rappresenta un concreto cammino operativo per l'attuazione di un Agenda Digitale regionale (Obiettivo Tematico 2). Sicuramente Jesse ed io manteniamo alta l'attenzione su questo aspetto e lo terremo in dovuta considerazione nel momento in cui si apriranno le opportunità di presentare proposte nell'ambito dell'OT 2 del PO FESR 2014-2020. Purtroppo il processo di partecipazione online del PO FESR SICILIA 2014-2020 (http://commenta.formez.it/ch/openfesr/) si è conlcuso lo scorso luglio, ma credo che si può inviare tranquillamente, probabilmente da parte dello stesso Sindaco di Ventimiglia, un email a openfesr@gmail.com chiedendo di inserire nell'OT2 la proposta di finanziare la costruzione di piattaforme web per la gestione e utilizzo delle banche dati pubbliche della rete di 54 comuni del Patto, come buona prassi operativa per l'attuzione dell'agenda digitale siciliana ;-),.... almeno così la penso.
Open Data come servizio territoriale
Secondo me il secondo vero passo dev'essere quello della configurazione di un portale Open Data a servizio dell'area vasta. Ciò significa un servizio aperto alle amminstrazione pubbliche di piccole dimensioni nonché ad associazioni, gruppi, NGO, cittadini ed imprese singole, a chiunque voglia pubblicare delle informazioni in formato Open Data.
Questo è l'evoluzione naturale della piattaforma Citadel, magari su un servizio cloud Smart City tipo la piattaforma FI-WARE, come stiamo ora facendo a Lisbona.
Cose da far inserire nel PO FESR 2014-2020 all'incrocio tra Smart Specialisation, Agenda Digitale, e Capacity per le Aree Interne (OT 1, 2 e 11).
ciao
Open Data come servizio territoriale: ci stiamo provando
Anche in Lombardia abbiamo lanciato, per cominiciare ai Comuni, la proposta di condivisione dei servizi offerti da www.dati.lombardia.it.
Abbiamo fatto delle Linee Guida per il territorio: http://www.agendadigitale.regione.lombardia.it/cs/Satellite?c=Page&child...
Abbiamo proposto degli standard di tracciato: http://www.agendadigitale.regione.lombardia.it/cs/Satellite?c=Page&child...
Stiamo cercando di andare sul territorio anche con dei webinar: http://www.agendadigitale.regione.lombardia.it/cs/Satellite?c=Page&child...
le buone prassi ci circondano
perfetto. Le buone prassi operative ci stanno circondando. Grazie e se ci saranno necessità (sicuramente) di approfondire busseremo alla tua mail ;-)
Come seguire il progetto?
Ciao Ciro,
come sarà possibile seguire il progetto e vederne l'evoluzione? Quando è ragionevole aspettarsi che i Comuni produrrano qualcuno dei dataset con cui replicare uno degli esempi da te citati?
Grazie