Miglioriamo insieme l’infografica dell’open data

letto 8555 voltepubblicato il 23/10/2014 - 19:36 nel blog di Sergio Agostinelli, in Open Government

Su pubblichiamo da un po’ di tempo una infografica che cerca di dare un quadro di chi apre i dati in Italia. Sono online gli , aggiornati ad ottobre 2014. I dati utilizzati per la realizzarla possono essere scaricati in formato , mentre le modalità della rilevazione sono descritte in una breve  .La metodologia di rilevazione e classificazione del livello di riusabilità dei dataset è rimasta invariata fino ad oggi ma ci sono alcuni importanti elementi di novità, tra cui probabilmente il più significativo è la pubblicazione delle nuove (luglio 2014). Inoltre molti temi sulla qualità dei dati aperti sono partiti da eventi come , o portati all'attenzione da comunità degli open data come  in cui si erano ipotizzati diversi elementi per definire un buon open data. Proprio per allineare la modalità futura di rilevazione alle ultime Linee guida e cercare di mettere maggiormente in evidenza aspetti di qualità reale sui dataset rilasciati e sui cataloghi stessi, dati.gov.it intende arricchire ed attualizzare la metodologia utilizzata fino ad oggi, un passaggio obbligato dal cambiamento di contesto e dai nuovi strumenti disponibili. Vogliamo migliorare la metodologia, ma farlo attraverso un percorso inclusivo partendo da questo spazio di discussione aperto a tutti i contributi. Proveremo ad aggregare i suggerimenti e le indicazioni utili per un’evoluzione sostanziale del modello e lo utilizzarlo negli aggiornamenti successivi dell’infografica.

11 commenti

Sara Ceglie

Sara Ceglie29/10/2014 - 14:23

Nella nota metodologica   leggo "La rilevazione “Open data in Italia” è attuata, dal mese di marzo 2012, con periodicità mensile sulle amministrazioni pubbliche che rilasciano dati aperti." 

Ora mi chiedo, esiste un indice generale delle amministrazioni che offrono dati aperti che voi utilizzate? Come vengono contattate le amministrazioni che rilasciano dati aperti? E'  necessario che l'amministrazione si segnali per essere inclusa tra quelle che offrono dati aperti? Non vedo nella   dell'infografica alcune amministrazioni che tecnicamente hanno dati aperti. Perchè?

Vincenzo Del Giudice

Vincenzo Del Giudice29/10/2014 - 15:43

Ciao Sara,

per individuare le amministrazioni da inserire nell’infografica, la modalità principalmente utilizzata fino ad ora è quella dell’auto-segnalazione. Le amministrazioni che pur rilasciando dati aperti non compaiono nelle visualizzazioni possono inoltrare una richiesta attraverso il form Scrivi alla redazione (non è necessario avere un account, si può inoltrare una richiesta semplicemente inserendo nome, cognome e email). In ogni caso, noi comunque cerchiamo di presidiare il tema e includere nelle rilevazioni i datastore riconducibili ad amministrazioni che non hanno inoltrato alcuna segnalazione ma che rispondono positivamente ai criteri fissati nella nota metodologica (es. licenza d’uso aperta esplicitata nel dataset o nelle note legali del sito).

Se ci sono amministrazioni che hanno aperto i dati ma che non trovi nella mappa puoi segnalarle anche in questa discussione, sarebbe utilissimo.

Sara Ceglie

Sara Ceglie30/10/2014 - 08:34

Università di Verona 

Contratti Pubblici relativi a Lavori, Servizi, Forniture  (form di ricerca + Linked open data)

Incarichi al personale  (form di ricerca + Esportazione csv)

Diego Valerio Camarda

Diego Valerio Camarda30/10/2014 - 22:15

Ciao,

è questo quello di cui parlavo nel mio commento iniziale... se pensate che i linked open data siano lo scarico xml che vedo nel form di ricerca () purtroppo siete in errore. 

se invece non li ho trovati fatemi sapere

Sara Ceglie

Sara Ceglie31/10/2014 - 09:17

Ciao, l'AVCP produce qualcosa di simile  per la sezione amministrazione trasparente

La specifica di base era questa 

Certo il testo xml non è intellegibile, per questo è stata fornita anche la versione dei dati html attraverso la consultazione del form di ricerca.

Mi puoi indicare un'implementazione corretta di linked open data per la trasparenza?

Diego Valerio Camarda

Diego Valerio Camarda01/11/2014 - 11:35 (aggiornato 01/11/2014 - 11:35)

sarebbe bello che qualcuno (agid? formez?) definisse un modello di rappresentazione, in questo specifico campo, da proporre a tutti... purtroppo non conosco ontologie già fatte sulla trasparenza

tanto per fare il tipo noioso: il problema non è la mancata intelligibilità dell'XML... in generale un XML per questo genere di cose può andar benissimo, la questione che segnalavo è la natura non RDF della pubblicazione, senza le quattro stelle per intenderci

non vorrei essere frainteso: le cinque stelle di tim berners-lee (o i cinque livelli di AGID se preferite) non sono necessarie in assoluto, se però si vogliono usare per definire una scala "qualitativa" bisogna usarle correttamente, tutto qui

a presto,

Sergio Agostinelli

Sergio Agostinelli30/10/2014 - 17:36

I dati sulla trasparenza, D.Lgs n. 33/2013 per capirci, per ora non li abbiamo inseriti nelle rilevazioni del catalogo open data, tieni presente che, essendo un obbligo sia la pubblicazione che la modalità di tipo aperto, sono già moltissime le amministrazioni che hanno predisposto sezioni “amministrazione trasparente” con dati e documenti in formato aperto.

Nell’infografica abbiamo considerato principalmente quei progetti strutturati con portali (o sezioni di sito), o meglio ancora con cataloghi più estesi dal punto di vista tematico (non solo dati sulla trasparenza amministrativa obbligatoria).

Inoltre diamo molta importanza all'adozione chiara di licenze di tipo aperto, come  previsto dalle l.

 

Alessio Dragoni

Alessio Dragoni28/10/2014 - 13:42

Ottimo il contributo di Diego Valerio Camarda! Deve essere certamente considerato nell'attribuzione del rank e quindi nell'evoluzione delle . E' importante che la cura nell'aumentare il potenziale per il riutilizzo dei dati venga restituita fedelmente anche in conformita' con i modelli di W3C.

Proprio per avvalorare questo punto propogo le seguenti:

  1. Creare un gruppo ad-hoc su dati.gov.it per contenere i dataset Linked Open Data 5*, che alla stessa stregua di datahub.io possa essere usato per mettere in evidenza i nodi della . In tale organizzazione dovrebbero essere pubblicati in appositi dataset quantomento gli endpoint SPARQL e poi eventuali dati o servizi correlati (ontologie, etc.)
     
  2. Al fine di avvalorare l'importanza del riuso dei dati, oltre alle statistiche su chi mette a disposizione dati aperti potrebbe essere utile effettuare statistiche anche sull'effettivo riuso comprendendo meglio ad esempio meglio quali sono i dataset piu' consultati e che catalizzano l'interesse, quelli piu' utilizzati in applicazioni o servizi, quelli usati come fonte per notizie giornalistiche, etc.
     
  3. Come anche suggerito da Ciro Spataro in qualche modo darei evidenza su dati.gov.it ai dati che vengono esposti attraverso delle API (Open Services) . Mi riferisco ad esempio a servizi come quelli dell'Agenzia per la Mobilita del Comune di Roma che espone con una tutti i dati dei trasporti pubblici della capitale che sono ampiamente riutilizzati da diverse amministrazioni ed in applicazioni web e mobile. E' un esempio di dati in qualche modo non classificabile secondo il modello 5-stars ma che presenta comunque un forte potenziale di riutilizzo.

concludo informando tutti che la prossima settima nel primo   uno dei temi pratici in discussione prevede la rivisitazione sotto l'estro creativo degli studenti artisti e scultori anche delle infografiche di dati.gov.it il cui risultati saranno resi pubblici alla fine di Novembre.

ciro spataro

ciro spataro27/10/2014 - 21:53 (aggiornato 27/10/2014 - 21:53)

io già sbavo per questo modello di open data nel territorio

=overview&s=detroit&f=all">https://www.motorcitymapping.org/=overview&s=detroit&f=all

= territori guidati dai dati

queste sono piattaforme digitali abilitanti!

open data come webservice, non come file storicizzato per il download (come avviene nelle maggior parte delle PA italiane)

 

Diego Valerio Camarda

Diego Valerio Camarda27/10/2014 - 13:48

Ciao a tutti, 

volevo segnalare la nostra recentissima analisi sullo stato della pubblicazione di dati in RDF (opendata 4 stelle) nella PA italiana.

Principalmente abbiamo considerato cinque differenti criticità / punti di verifica utili a stabilire se una pubblicazione è conforme o meno alle specifiche previste dal W3C, i cinque punti sono:

  1. i dati sono serializzati secondo uno dei formati previsti da RDF?
  2. nella pubblicazione vengono utilizzate ontologie, sono pubbliche?
  3. la pubblicazione offre una rappresentazione HTML (per umani) delle risorse?
  4. la pubblicazione offre una rappresentazione RDF (per macchine) delle risorse?
  5. viene offerto uno SPARQL endpoint?

trovate maggiori dettagli nell'articolo al link

Abbiamo inoltre condiviso un documento dove riportiamo l'elenco di tutti gli enti citati nell'infografica che pubblicano RDF e di altri che dal catalogo di dati.gov risultano offrire RDF come formato dei dati. Per ogni ente abbiamo applicato i cinque punti e tirato le somme finali.

L'analisi è aperta a tutti e sono graditi commenti o correzioni.

Vincenzo Del Giudice

Vincenzo Del Giudice27/10/2014 - 17:27 (aggiornato 27/10/2014 - 17:27)

Ciao Valerio,

come prima cosa complimenti! Non mi pare di aver visto prima di questo vostro lavoro analisi simili.

Le rilevazioni pubblicate nella sezione Infografica - iniziate da marzo 2012 - le abbiamo sempre considerate come uno strumento utile a restituire un quadro generale sul panorama italiano dell’open data, senza entrare troppo nel dettaglio dei singoli dataset o più in generale della qualità delle informazioni liberate. Questa decisione di lasciare un po’ sullo sfondo gli aspetti qualitativi dei dati era giustificata, almeno per noi, dalla volontà di riconoscere in qualche modo quelle amministrazioni pubbliche (veramente poche all’inizio) che man mano cominciavano ad acquisire consapevolezza sull’importanza di restituire i dati prodotti per incentivarne il riuso.

Dopo tre anni esatti dal lancio di dati.gov.it e coscienti del fatto che oggi è necessario discostarsi da una valutazione quasi esclusivamente quantitativa (tra l'altro sulla quantità l’Italia non è messa affatto male rispetto ad altri paesi europei), ci piacerebbe dare una nuova lettura sullo stato dei dati aperti in Italia, una lettura più attenta alla qualità dei dataset e ai modelli di apertura.

In questo senso il vostro contributo è sicuramente un prezioso punto da cui partire, grazie!