Comunicare bene, comunicare web: da Cagliari contenuto per contenuto!
Come migliorare la comunicazione tra cittadini e pubblica amministrazione? Quali sono i processi e i ruoli per favorire il diritto all’informazione, la qualità dei contenuti web e la cittadinanza digitale? Su questi e su altri quesiti ci siamo confrontati nel corso della giornata “Comunicare bene, comunicare web”, promossa dalle comunità di pratica Comunicazione Pubblica e Qualità Web PA . La rete dei comunicatori pubblici e del web nella PA si è incontrata a Cagliari lo scorso 10 dicembre per approfondire insieme le mille sfaccettature della comunicazione istituzionale e confrontarsi su come migliorarla e semplificarla partendo dai cambiamenti in atto nei ruoli, nelle competenze e nei modelli organizzativi.
Nel corso della prima sessione il fil rouge degli interventi è stato individuato nell’importanza di socializzare la conoscenza, così come ci ha raccontato Laura Manconi, presentando la giornata e WikiPA, il progetto volto a promuovere le comunità di pratica attraverso la condivisione delle conoscenze, il trasferimento delle esperienze e l’adeguamento delle competenze tecniche dei dipendenti pubblici, fino ad arrivare ad un approfondimento sul ruolo del comunicatore attraverso la storia e le normative di riferimento della comunicazione pubblica, con la testimonianza di Pier Carlo Sommo. Sempre nel corso della prima sessione, il confronto è proseguito legando il tema della comunicazione pubblica alle nuove frontiere offerte dai social network e dal web 2.0. Durante il suo intervento, Domenico Pennone ha posto più volte l’accento sull’assoluta necessità di reagire, accogliere e conoscere il cambiamento che le nuove tecnologie impongono: un mutamento che si ripercuote inevitabilmente anche sul ruolo e sulle modalità di lavoro del comunicatore pubblico e sui nuovi canali ufficiali di comunicazione che possono essere creati grazie ai social network .
Una riflessione questa, condivisa e approfondita da Alessandro Lovari che nel suo intervento ha sottolineato come la comunicazione pubblica 2.0 riporta al centro dell’agire la partecipazione dei cittadini, attraverso nuove forme di ascolto e di dialogo, tra cui quella “principe” offerta dai social media e dagli open data. A chiudere sul tema Piero Zilio che, nel raccontarci gioie e dolori del social media manager quale figura “anomala” nella PA, ha sottolineato come sia invece un lavoro scrupoloso, attento e sempre in divenire che richiede tempo, passione, dedizione, un piano editoriale e l’analisi costante di processi e risultati.
Introdotta da Alessandra Cornero, la seconda parte dei lavori - che ha posto l’accento sulla usabilità e sulla qualità dei siti web delle PA - è stata dedicata in particolare a mostrare come, nel dinamico contesto della comunicazione pubblica, progettare e mettere in rete siti che funzionano, contenuti e servizi trovabili, comprensibili e facili da usare, consenta risparmi notevoli per cittadini, amministrazioni e imprese e permetta trasparenza e partecipazione. Ma quali strumenti sono a disposizione? Negli ultimi anni ne sono stati prodotti alcuni: la direttiva sulla qualità dei siti web, le linee guida, radar web, la bussola della trasparenza, i vademecum e l’ultimo nato, il protocollo eGLU, arrivato nel 2014 alla versione 2.0 che, come sottolinea Emilio Simonetti, non rappresenta solo un importante strumento per la valutazione dei siti web. Il protocollo eGLU2.0 è uno strumento che genera valore, e che rappresenta un bell'esempio di cooperazione pubblico-privato attraverso il coinvolgimento di professionisti, amministrazioni e università nel Gruppo per l’usabilità, promosso dal Dipartimento per la Funzione Pubblica.
Tra gli strumenti importanti anche la Comunità Qualità web PA. Alessandra Cornero ne ha illustrato – numeri alla mano - la crescita costante, l’importanza della rete tra le amministrazioni e le numerose attività realizzate, dal percorso di assistenza all’uso della metodologia eGLU 2.0 fino alla scrittura collaborativa sulle voci del web pubblico. Tra i temi affrontati nel corso della seconda sessione, Maurizio Boscarol ha raccontato come usabilità e user experience, concetti apparentemente moderni ed estranei alle PA, abbiano in realtà una storia molto lunga che nasce proprio nel settore pubblico e ha introdotto il concetto di plain language, una modalità di comunicazione che consente al pubblico di trovare ciò che serve, capire e usare quello che trova per le proprie necessità. Il rapporto tra usabilità e mobile è affrontato nell’intervento di Paolo Subioli, che pone l’accento su come ormai il 60% del tempo passato su internet avviene da mobile, e come, di conseguenza, diventa importante l’approccio mobile first: la progettazione di un sito avviene prima per come l’utente lo fruisce da telefonino e solo in un secondo momento si arriva al sito desktop.
Durante il confronto pomeridiano, infine, Domenico Pennone ha avviato un raffronto tra usabilità e social network nelle PA, seguito da Maurizio Boscarol che ha concluso la giornata illustrando come realizzare test di usabilità semplificati con il protocollo eGLU 2.0.
Una giornata ricca di spunti e contenuti - grazie anche ai significativi contributi dei partecipanti - che trovate raccolti nello storify di InnovatoriPA e che ha voluto essere un ulteriore passo verso un 2015 ricco di partecipazione!!!
Un grazie particolare da tutte noi!
Alessandra Cornero, Laura Manconi, Angela Creta, Leuca Alison
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