Volete ancora i Segretari Generali?
Garanti delle regole nella complessa macchina amministrativa o casta superpagata? Evoluzione storica della figura del cancelliere, il Segretario comunale e proviciale sovrintende allo svolgimento delle funzioni dei dirigenti e ne coordina l'attività, esprime il parere di regolarità su ogni proposta di deliberazione sottoposta alla giunta e al consiglio ed è, inoltre, il responsabile per la prevenzione della corruzione negli enti della cui segreteria è titolare (art. 1, comma 7 della L. 190/2012). Può intendersi, dunque, come il garante della legalità generale dell'azione amministrativa nell'ambito del comune e della provincia. Ma è volontà di questo Governo abolire la figura come dichiarato in numerosi documenti ufficiali ed ufficiosi promananti dal Governo stesso anche perché il loro stipendio, che è a carico dell'amministrazione in cui esercitano la funzione, in molti casi raggiunge cifre così sproporzionate da farli apparire una vera e propria casta (Report, "Cari Segretari" , 07/10/2012). Mentre è ancora in corso l'annosa questione, la petizione che chiede il mantenimento della figura del Segretario Generale raccoglie in pochi giorni (da venerdì scorso a oggi) oltre 2000 firme, alcune eccellenti. Voi che ne pensate?
- Blog di Patrizia Schifano
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4 commenti
Resoconto del convengo dell'8 aprile alla Camera dei deputati
Tratto da LeggiOggi del 10 aprile , riporta il resoconto di un importante convegno tenutosi l'8 aprile a Palazzo Montecitorio . L'autore è Luciano Catania .
Mai più con il segretario comunale ma nemmeno senza. E’ questa la sintesi del convegno tenutosi a Montecitorio, sala della Regina, lo scorso 8 aprile.
Tutti i relatori si sono detti convinti che il ruolo verrà modificato, il segretario cambierà quasi certamente nome, ma le autonomie locali non potranno fare a meno di una figura analoga.
Il presidente dell’Autorità Nazionale AntiCorruzione, Raffaele Cantone, ha addirittura parlato di criteri di nomina del nuovo segretario più stringenti e meno legati alla politica.
L’esatto contrario di quello che sembra ipotizzare il Governo, che punta ad una figura di vertice scelta in maniera più discrezionale e selezionata secondo criteri di fiduciarietà.
Alcuni emendamenti del relatore al ddl delega sulla Pubblica Amministrazione, Giorgio Pagliari, puntavano a reintrodurre il direttore generale di bassaniniana memoria (emendamenti, poi, respinti in Commissione Bilancio).
Il sottosegretario alla Funzione Pubblica, Angelo Rughetti (inserito tra i relatori ma non presente all’incontro per altri impegni professionali), ha parlato (Ansa, 1 aprile 2015) di attrazione verso quello che succede nel mondo del privato e di cambiamenti nel sistema di reclutamento.
Cantone, invece, ha l’idea di funzionari sempre più svincolati dalla politica. Già in sede di commissione Garofoli, aveva espresso la necessità di investire i segretari comunali e provinciali di maggiori responsabilità con funzioni di garanzia della legalità.
L’attuale figura del segretario degli enti locali costituisce una assicurazione per gli amministratori locali onesti. Per il presidente dell’Anac è, quindi, auspicabile che questa figura professionale continui ad essere presidio di legalità, ma dotata di maggiore autonomia ed indipendenza.
Cantone ha rilevato che, nella legge delega, nulla viene detto sui criteri di scelta della nuova figura di vertice alla quale affidare il compito di responsabile anticorruzione. Dovrà essere il Governo ad individuare regole più stringenti e meno dipendenti da scelte politiche.
Quello che il magistrato non ha detto è che il Governo sembra andare nella direzione diametralmente opposta, privilegiando scelte discrezionali e fiduciarie.
Per il presidente dell’autorità anticorruzione, l’ipotesi di abolizione della figura può avere demotivato i segretari comunali, rendendo meno incisiva la loro collaborazione, in materia di anticorruzione, rispetto a quanto lui stesso si attendeva.
L’intervento di Cantone (la cui presenza è stata fortemente voluta dagli organizzatori dell’incontro: Associazione professionale G.B. Vighenzi, Associazione professionale dei segretari degli enti locali, Comitato per la legalità e l’anticorruzione dei segretari della Puglia) è stato lo spunto di partenza per tutti gli altri interventi.
Gianpiero D’Alia, presidente della Commissione Bilaterale per gli affari regionali, ha evidenziato come il principio di autonomia non può far venire meno i controlli sugli enti locali. Per D’Alia l’abolizione del segretario comunale e provinciale è sbagliata, così com’è stato un errore puntare sullo spoil system. Il legislatore, a suo giudizio, non può prevedere che il controllore sia scelto dal controllato.
Della necessità di guardare all’esperienza passata per evitare di commettere errori ha parlato anche il magistrato della Corte dei Conti, Salvatore Sfrecola.
Nella sua vita professionale, ha ricordato, ha sempre trovato nei segretari degli enti locali soggetti dotati di grandi competenze e professionalità. A suo giudizio è deleterio fare battaglie ideologiche contro i segretari comunali.
Nello spoil system, amato da parte della politica, non c’è neutralità né imparzialità ed è una concezione non coerente con la ripartizione di competenze tra politica e burocrazia.
Il nuovo segretario comunale, comunque si chiamerà, per Sfrecola dev’essere un funzionario indipendente, selezionato con procedure concorsuali idonee.
Di contro, il collaboratore scelto dal sindaco per condividerne l’azione politica non può essere dotato di autonomia ed indipendenza.
Il magistrato contabile ha, poi, criticato l’assenza di una seria analisi d’impatto della regolamentazione.
L’introduzione dei direttori generali è stata una “sciocchezza, dettata dalla mera volontà di compiacere qualcuno”.
Sfrecola ha concluso evidenziando come “una riforma sbagliata fa male alla politica”.
Ancora più esplicito è stato il sostituto procuratore della Repubblica di Roma, Mario Palazzi, che ha parlato apertamente di una “brutta legge” e della necessità di difendere le funzioni del segretario comunale.
I controlli e le verifiche sull’azione amministrativa non possono essere lasciati alla sola magistratura. Al sostituto procuratore non era piaciuta la legge Bassanini e meno ancora lo soddisfa che le funzioni di controllo vengano svolte da chi è scelto con criteri fiduciari.
Per il magistrato la visione del legislatore della l. 190/2012, di affidare di norma le funzioni di responsabile anticorruzione ai segretari generali, era corretta e condivisibile.
L’avvocato Umberto Ambrosoli, consigliere regionale della Lombardia, ha ricordato le undici deliberazioni delle assemblee legislative regionali contro l’abolizione del segretario comunale e provinciale.
La semplificazione amministrativa, a suo giudizio, non può comportare la rinuncia a funzioni di controllo. Mentre il politico è condizionato dalla ricerca del consenso, il segretario generale assume un ruolo a tutela di tutti, comprese le minoranze politiche.
Contraria all’abolizione della figura anche l’ex ministro agli Affari regionali ed alle Autonomie, Maria Carmela Lanzetta. Obiettivo prioritario di qualsiasi riforma dev’essere garantire la legalità amministrativa, contro qualsiasi tentativo d’infiltrazione o di corruzione. Quest’attività può essere espletata solo grazie alla collaborazione del segretario comunale e provinciale. L’autonomia degli enti locali, per quanto costituzionalmente garantita, non può giustificare alcuna illegittimità. Il rischio della riforma è di precarizzare la dirigenza pubblica e ciò sarebbe un elemento inconciliabile con la volontà di separare la politica dalla gestione. La stessa ex ministro si è chiesta se davvero questo Governo vuole mantenere un presidio di legalità negli enti locali.
Il presidente della prima commissione alla Camera dei Deputati, Francesco Paolo Sisto, ha evidenziato l’eccessivo ricorso alle deleghe legislative e l’indeterminatezza di alcune di queste.
Secondo Sisto, il Governo non può prescindere dalla contrarietà manifestata da Cantone, rispetto all’abolizione dei segretari degli enti locali.
A suo giudizio, però, è possibile trovare una mediazione con Renzi e la Madia, sulla questione che riguarda i segretari comunali. Il legislatore deve tenere conto del fatto che questa funzione è posta a difesa d’interessi pubblici all’interno di strutture pubbliche. Nella sua brillante esposizione, il presidente Sisto ha definito i segretari “pericolosi garanti di legalità che prescindono dalla politica”. Il segretario nel tutelare se stesso, nella solitudine propria del ruolo, finisce con il tutelare tutti.
Il docente costituzionalista, Antonio Saitta, ha ricordato il difficile percorso che i segretari degli enti locali devono seguire per giungere a dirigere la struttura di un grande comune. Anche lui ha convenuto sul fatto che i controlli non possono essere affidati, ex post, alla magistratura.
La cultura dell’amministrazione pubblica, di cui sono portatori i segretari degli enti locali, è qualcosa di più e di diverso dalla mera cultura manageriale.
I segretari devono essere dotati di autonomia ed indipendenza, per contrastare fenomeni corruttivi e d’illegalità.
Si tratta, per il docente messinese, di una figura unica nel panorama della pubblica amministrazione, dotata di competenze plurispecialistiche, che non può essere confusa in un indistinto calderone, che coinvolge anche dirigenti scelti con metodi non meritocratici.
Infine, anche Federica Dieni, deputata del Movimento 5 Stelle, ha manifestato contrarietà all’abolizione dei segretari degli enti locali, il cui ruolo dovrebbe, invece, essere rafforzato e reso più indipendente dalla politica.
La riforma del ruolo non può essere affrontata nell’ambito del ddl delega sulla pubblica amministrazione, essendo più logico che lo sia in sede di rivisitazione del testo unico degli enti locali.
Il M5S, quindi, proporrà lo stralcio della norma che riguarda i segretari degli enti locali. Ipotesi rispetto la quale anche il presidente Sisto ha applaudito.
Volete ancora i Segretari comunali
Sul mantenimento della figura del Segretario Comunale, essendo un Segretario Comunale e dunque soggetto direttamente chiamato in causa, preferisco omettere le mie personali considerazioni sulla necessità della figura in argomento e desidero, piuttosto, segnalare che ben 10 Consigli Regionali oltre che l'Assemblea Regionale siciliana hanno approvato specifiche mozioni con cui esprimono la contrarietà alla proposta immotivata soppressione della categoria, ritenendo necessari, al contrario, rafforzamento di competenze e garanzie di maggiore indipendenza dalla politica.
Alle superiori significative prese di posizione, si aggiungono gli analoghi convinti pronunciamenti di autorevolissimi esponenti delle Isituzioni di questo Paese. A più riprese, presidenti e procuratori delle corti dei Conti di diverse regioni italiane, magistrati ordinari, anche apparteneti alla DIA, professori universitari, il Presidente dell'ANAC, oltre che diverse sezioni regiionali ANCI e moltissime amministrazioni locali, diversi esponenti di tutte le forze politiche: tutti contrari alla abolizione e tutti fermamente convinti della necessità di rivisiare funzioni e ruolo, rafforzando autonomia e indipendenza, anche in considerazione delle recenti atribuzioni di competenze in tema di controlli interni e di prevenzione della corruzione. Dunque chi vuole in effetti questa riforma e per quale vera ragione? Forse perchè, nonostante tutto, il segretario è riuscito nel tempo, seppur fiaccato e indebolito dalle riforme del 1997, a mantenere una posizione di maggiore terzietà evidenziando le irregolartià di certe iniziative condotte dalle amministrazioni?
Quanto agli aspetti retributivi, non posso che fare chiarezza su un argomento che è stato sovente strumentalizzato e sul quale sono state dette molte falsità, inducendo i più a ritenere che i segretari comunali siano una casta privilegiata anche dal punto di vsta economico. Ebbene, al riguardo segnalo che:
1) i segretari hanno un trattamento tabellare inferiore a quello dei dirigenti che sono chiamati (fin tanto che dureranno) a coordinare. Dove si è mai visto che il "capo" guadagni meno del collaboratore?
2) La retribuzione di posizione prevista dal CCNL, anche per i segretari delle grandi città, è mediamente inferiore a quella massima attribuita al dirigente meglio pagato. Gli attuali meccanismi contrattuali hanno previsto, però, che in siffatte ipotesi, la posizione del segretario sia allineata (per effetto della c.d. clausola di galleggiamento) a quella del dirigente meglio pagato. Anche questo meccanismo mi pare opinabile. Al Segretario, in quanto figura di vertice dell'ente, dovrebbe comunque essere garantito un trattamento superiore, svincolato da meccanismi di trascinamento, legati al galleggiamento sulla maggiore retribuzione dei dirigenti del Comune;
3) Il legislatore è già intervenuto fortemente, ridimensionandoli rispetto al passato, sui meccanismi di quantificazione del galleggiamento e della maggiorazione della retribuzione di posizione;
4) l'indennità di risultato del segretario può raggiungere, al massimo, il 10% della retribuzione; quella dei dirigenti va da un mimino del 15% al massimo del 30% ed è cumulabile con altre indennità di risultato, ove sia chiamato a dirigere ad interim servizi vacanti ( assai spesso le somme erogate a titolo di indennità di risultato ai dirigenti superano di gran lunga quella erogata al segretario);
5) il D.L. 90/2014 ha eliminato del tutto i diritti di rogito ai segretari che operano in Comuni con dirigenti e ha ridotto da 1/3 ad 1//5 il limite dei diritti erogabili ai segretari che operano in enti più piccoli. Questa operazione, negli enti grandi, ha comportato la drastica riduzione delle retribuzione di alcune decine di migliaia di euro.
Ometto considerazioni in ordine alla gratuità dell'incarico di segretario di unioni di comuni o alla possibilità che, pur a fronte di un lungo e faticoso perrcorso professionale che ha condotto il segretario al vertice della sua carriera vedenolo alla guida amministrativa anche di enti metropoltani, possa, per il sol fatto che cambia l'amministrazione, essere costretto a prestare servizio in ente di dimensione ben più piccola percependo il trattamento economico della relativa sede, senza alcuna garanzia di mantenimento del previgente e più favorevole trattamento economico.
Per favore, si rivedano pure le funzioni, si aumentino i compiti e le responsabilità, ma non mi si dica che non si sia già inciso e significativamente sulla retribuzione di questa martoriata categoria di lavoratori, selezionata (rmai da parecchi anni) con metodi di gran lnga più selettivi rispetto a quelli con cui si accede a tutte le altre pbbliche amministrazioni, soprattutto di livello locale .
Smettiamola per favore di alimentare mostruosità che non sono fondate e che assolvono all'unico scopo di denigare l'immegine dela pubblica amministrazione e di coloro che vi prestano servizio, al solo scopo di giusitificare, in maniera populista, scelte non condivisibili.
Non posso che essere d
Non posso che essere d'accordo con entrambi gli interventi dei colleghi che stimo.
protesta abolizione segretari restituzione decreti RPC
Fate girare il più possibile..come una catena..facciamo sentire la nostra voce....
se ognuno di noi/voi gira la mail ad altri colleghi avremo una sorta di moltiplicatore tale da raggiungere tutti o quasi i colleghi, anche quelli silenti...
con fiducia nella comunciazione e nella reazione ....
saluti da giulia
L’ABOLIZIONE DEI SEGRETARI COMUNALI e PROVINCIALI CANCELLA I RESPONSABILI ANTICORRUZIONE INDIVIDUATI DALLA LEGGE
E
COLPISCE AL CUORE LE ISTITUZIONI LOCALI
I Segretari comunali e provinciali ritengono non più sostenibile la situazione che li vede da un lato titolari di importanti responsabilità e dall'altro sulla via di una definitiva ABOLIZIONE, prevista dal DDL S 1577, già approvato dal Senato della Repubblica.
Nelle condizioni di totale delegittimazione create dal DDL S 1577, risulta pressoché impossibile sostenere con la necessaria autorevolezza il compito di“garanti della legalità” da sempre svolto dai Segretari comunali e, in particolare, quello di “responsabili anticorruzione” attribuito, dal legislatore, solo tre anni orsono e non a caso al Segretario comunale, tenuto conto del fatto che la Commissione di studio su trasparenza e corruzione nella P.A. (30.1.2012), aveva evidenziato che «il Segretario è sempre stato anche strumento di garanzia della legalità e della imparzialità nelle amministrazioni locali (…) e che l’affidamento dei nuovi compiti anticorruzione non farebbe che esaltare questo ruolo».
Si intende richiamare l’attenzione delle Istituzioni della Repubblica su questa incredibile e contraddittoria situazione, che vede i Segretari comunali in prima fila nella tutela della legalità e della imparzialità della Pubblica Amministrazione mentre se ne sancisce l’abolizione, e si chiede al Governo l’apertura di un pubblico e formale confronto su tutte le questioni che li riguardano, a partire dalla loro prevista ABOLIZIONE.
I Segretari che si raccolgono intorno alle libere associazioni di categoria ed ai gruppi VIGHENZI, LASEC, Comitato Segretari Puglia, Movimento del 27 marzo, e tutti quelli che hanno sottoscritto questo appello,
Certi del sostegno di numerosissimi amministratori locali che hanno formalizzato il loro dissenso nei riguardi di una iniziativa meramente liquidatoria di un patrimonio di esperienza professionale lungo 150 anni, e ricordato che ben 12 Consigli regionali hanno approvato atti contrari all'abolizione dei Segretari comunali;
Convinti che la credibilità delle Istituzioni pubbliche sia un bene prezioso da difendere in ogni caso e pronti a dare il proprio contributo con professionalità ed abnegazione nella cura dell'interesse della collettività, della Nazione e delle Autonomie locali,
COMUNICANO
Al Sig. Presidente della Repubblica, Prof. Sergio Mattarella;
Al Sig. Presidente del Senato, on.le Sen. Pietro Grasso;
Al Sig. Presidente della Camera, on.le Laura Boldrini;
Al Sig. Presidente del Consiglio, Dott. Matteo Renzi;
Al Sig. Ministro degli Interni, On.le Angelino Alfano;
Al Sig. Presidente di ANAC, Dott. Raffaele Cantone;
Al Sig. Presidente della Corte dei Conti, dott. Raffaele Squitieri;
CHE
con il presente atto rimettono, simbolicamente, nelle mani delle SS.LL.II. la nomina di Responsabili della prevenzione della corruzione, segnalando che una funzione di tale importanza non possa essere serenamente svolta da dipendenti pubblici oggi così gravemente delegittimati.
confidano che questo gesto simbolico spinga le SS.LL.II. ad interporre i loro autorevoli Uffici, affinché si apra al più presto un confronto formale ed istituzionale che affronti tutte le questioni relative al ruolo ed alle funzioni dei Segretari comunali nell'ottica di una valorizzazione, e non certo di quella dell'abolizione, di una figura professionale da 150 anni al servizio dei cittadini per la tutela della legalità.
Gentile Collega,
Per aderire all’iniziativa, dovrai inviare entro il 15 maggio, le tue generalità (nome, cognome, luogo e data di nascita ed eventualmente il tuo recapito telefonico o mail) al seguente indirizzo mail: restdecreti@gmail.com.