Per migliorare la riforma della PA

letto 1901 voltepubblicato il 16/05/2015 - 10:41 nel blog di Nello Iacono, in Cultura digitale

La legge delega di riforma della PA, adesso approdata alla Camera, migliorata dal Senato, introduce diversi aspetti innovativi e di razionalizzazione, ma sembra mancare ancora dell’ambizione e della visione strategica necessaria per la “trasformazione esistenziale della Pa” auspicata (e annunciata un anno fa).

Qui di seguito riassumo i punti principali di un'analisi che trovate un po' più dettagliata su 

Tra gli aspetti di maggiore rilevanza e pervasività,  rispetto all’ambito digitale e dell’innovazione:

  • la scelta sulla revisione profonda del Codice dell’Amministrazione Digitale (Cad), 
  • l’apertura alla flessibilità nelle modalità e nei tempi di lavoro (telelavoro, smart working e coworking),
  • la semplificazione sul funzionamento degli enti pubblici di ricerca, riducendo la burocrazia che ne limita e qualche volta ne devia il focus delle attività;
  • la rivisitazione del sistema della dirigenza pubblica con alcuni accenti significativi (ma non sufficienti) sul tema delle competenze, della formazione (obbligatoria), dell’inserimento e della carriera, così come anche per i dipendenti pubblici, dove si danno elementi specifici per i sistemi di misurazione della valutazione;
  • la semplificazione nella gestione e nella strutturazione delle società di partecipazione pubblica.

Possibili miglioramenti a mio avviso sono individuabili ad esempio su queste direttrici:

  • Competenze digitali (maggiore evidenza e strategicità, soprattutto per la cittadinanza digitale);
  • Open Government (passare in modo più ampio e sistemico all’affermazione strategica che trasparenza, partecipazione e collaborazione sono i principi fondamentali della nuova PA, dando anche rilievo strategico nazionale alPiano di Azione per l’Open Government);
  • Accesso alle Informazioni (introduzione esplitica del FOIA);
  • Allineamento alle direttive europee (ad esempio rispetto a eIDAS);
  • Rapporti tra amministrazioni (prevedere misure di  stimolo, supporto e incentivazione per le pratiche di scambio, riuso,  collaborazione, favorendo la co-progettazione come modalità sistematica);
  • Leve per l’Agenzia per l’Italia Digitale (per svolgere appieno il coordinamento informatico dell'amministrazione centrale, regionale e locale, come previsto, prevedendo ad esempio un ruolo anche di analisi di fattibilità, di verifica nella progettazione e di coordinamento del collaudo degli interventi ICT, di vigilanza attiva e sanzionatoria, fino a spingersi verso una rivisitazione del ruolo e della struttura societaria delle in-house ICT);
  • Competenze e merito (sistema di gestione delle competenze e non semplice "banca dati");
  • Modello di lavoro (telelavoro, smart working e co-working non come sperimentazioni o casi eccezionali ma come elemento fondante della riorganizzazione dei processi).​

L'Associazione Stati Generali dell'Innovazione e IWA Italy hanno intanto lanciato la raccolta di proposte per integrazioni e modifiche alla legge di riforma, da utilizzare per proposte di emendamenti


Il termine per inserire proposte sul documento condiviso è il 24 maggio. Inutile sottolineare l'importanza di contribuire!