ASCARÉ, ovvero la mappa e il paesaggio

Nei lavori di , "mappa" e "paesaggio" sono due termini fondativi. Per ASCARÉ, i percorsi formativi dedicati agli Enti Locali della Regione Abruzzo, quella di Normann è una lezione che abbiamo provato a trasferire alla dimensione dei civil servants: la business idea e la creazione di valore al servizio dello sviluppo locale, della crescita economica e sociale delle comunità, dalla parte del Governo locale - la cui missione è, appunto, creare le condizioni per la crescita economica e sociale del territorio. Per questo ASCARÉ non è un programma didattico di "Europrogettazione", anche se ne ha condiviso alcuni contenuti; ma ha voluto proporre, piuttosto, un nuovo modello di sviluppo della Capacità Istituzionale, espressione di un nuovo e sfidante paradigma: acquisire consapevolezza per esercitare competenze. Quali?

  • Consapevolezza, anzitutto, del ruolo degli Enti Locali nell'esercitare le proprie competenze amministrative al servizio delle azioni per lo Sviluppo Locale: nella logica della creazione del valore significa "mettere a reddito" le competenze professionali esistenti, intendendole come risorse e non come un costo per le comunità locali.
  • Consapevolezza, poi, delle opportunità di sviluppo del territorio, per le quali la ricerca di risorse per investimenti non rappresenti una risposta ad un fabbisogno contingente - o una spesa contingente priva di "visione" sul futuro dello sviluppo e del territorio.
  • Consapevolezza, infine, di metodi e strumenti, che diventano parte di un "linguaggio comune"e condiviso da una intera Comunità professionale per la corretta e compiuta attivazione e gestione di queste risorse, per superare anche i confini territoriali della singola Amministrazione e soddisfare l'esercizio di competenze, per realizzare correttamente gli investimenti legati alle azioni di sviluppo e garantirne la sostenibilità nel tempo ed il ritorno in termini di remunerazione del capitale, in questo caso economico e sociale insieme.

Sta tutto qui il senso "strutturale" dei percorsi, tradotti nel Piano didattico, di ASCARÉ, e riflessi nella organizzazione delle diverse Comunità professionali fatte di attori del governo locale del territorio abruzzese, una per ciascun ambito territoriale (L'Aquila, Chieti, Pescara e Teramo). Iniziati lo scorso mese di maggio 2015, gli appuntamenti di ASCARÉ si sono conclusi il 26 e il 27 novembre 2015 con una giornata dedicata al significato dell' "Apprendimento Strategico", quasi a rappresentare una architrave che tiene insieme i tre "pilastri" del Piano didattico: la Programmazione, la Progettazione ed il Controllo.

I "tre pilastri" di ASCARÉ: li abbiamo chiamati così, per richiamare la metafora dei "pillars", i pilastri appunto, sulla quale era fondato il primo impianto delle politiche dell'Unione Europea. I pilastri di ASCARÉ sono i tre momenti in cui prendono forma la mappa ed il paesaggio, i tre momenti che definiscono le regole di un gioco dove si crea valore per la comunità. Sono le regole del "contenitore", quello degli indirizzi strategici (la Programmazione), quello della tecnica (la Progettazione), quello dei processi e delle procedure (il Controllo). Poi c'è il "contenuto", che possiamo chiamare business idea, forse peccando un po' in semplificazione ma il punto è proprio questo: prima ancora che per "far comprendere", in coerenza con il senso della Comunità Professionale, siamo stati in aula per comprendere come dare forma a quel contenuto in grado di creare valore, quali sono le condizioni per cui quel contenuto possa creare valore, come governare i processi per realizzare la creazione di valore. Sulla base, appunto, delle regole che definiscono la mappa ed il paesaggio.

Per questo, nelle diverse tappe dei percorsi di ASCARÉ, alternando gli incontri in aula con sessioni di Laboratorio e Project Work, con Webinar di approfondimento e con interviste a testimoni privilegiati (gli stakeholders dello sviluppo locale sul territorio abruzzese, ma aprendo anche più finestre su altre esperienze italiane), abbiamo definito progressivamente la mappa, osservando il paesaggio. Ma, sempre tenendo a mente la lezione sulla creazione del valore, abbiamo messo in relazione i contenuti di tutti e tre i pilastri consapevoli del fatto che la mappa deve cambiare il paesaggio. Cosa significa?

Quando abbiamo inaugurato i nostri percorsi con il primo incontro di aula, a chi era in aula dal primo giorno abbiamo proposto un semplice esercizio: osservare il paesaggio e provare a ricostruire una mappa indicando quali fossero le "condizioni di contesto" per l'attuazione delle politiche di sviluppo per il territorio. Economia, società, Istituzioni locali, contenuti della Programmazione regionale e nazionale, "vocazioni" e identità del territorio, per ciascuno dei quattro diversi Ambiti territoriali dell'Abruzzo. Ne è emerso un quadro che ha rappresentato essenzialmente la mappa del fabbisogno, una percezione cioé che si traduce nell'espressione del fabbisogno di risorse, competenze, visione strategica. Su questo abbiamo lavorato per ciascuno dei tre pilastri, ed abbiamo assegnato un ruolo centrale a quello della Progettazione. La Progettazione è il pilastro che sta appunto al centro tra la Programmazione (definizione degli obiettivi strategici) e il Controllo (valutazione anche dell'efficienza e dell'efficacia delle iniziative progettuali): per progettare, occorre consolidare la capacità di leggere il contesto e di governare processi e procedure funzionali a rendere efficaci ogni azione, piano o progetto per lo sviluppo del territorio. La dimensione della progettazione riassume necessariamente la capacità di esprimere un insieme di competenze: le competenze di analisi, appunto, del contesto in cui opera l'Amministrazione, le competenze "tecniche" da esercitare in una specifica progettualità e secondo specifiche regole, le competenze di strumenti e linguaggi della progettazione di una azione per lo sviluppo locale, ma anche e soprattutto le competenze necessarie a mettere in relazione la visione programmatica e l'esperienza operativa in grado di tradurre in azioni concrete gli indirizzi strategici. Oggi si chiama "know-how", più di venti secoli fa la culla della civiltà occidentale (la culla di buona parte degli istituti che oggi ritroviamo anche nel nostro ordinamento amministrativo) la chiamava "Techné", ed è la stessa cosa - appunto, da secoli. Dalle attività di Laboratorio sono state prodotte, da diversi gruppi di lavoro interni e trasversali ai quattro Ambiti territoriali, più di dieci simulazioni di iniziative progettuali co-finanziate da Fondi europei. Ed è a questo punto che abbiamo chiesto alle Comunità Professionali di tornare sull'esercizio "di esordio": abbiamo chiesto cioé di ripetere l'analisi del contesto. Abbiamo chiesto, in altri termini, di esercitare sull'analisi del contesto le consapevolezze, prima ancora delle competenze, acquisite sul percorso. Come si posizionano i contenuti delle simulazioni progettuali nei diversi quadranti del contesto locale (Policies e Istituzioni, Economia, Società, Ambiente)? Quali sono le opportunità di sviluppo che derivano dal posizionamento del progetto? E come rendere programmatici questi contenuti sullo scacchiere dello sviluppo locale? Dalla replica, ora consapevole, di questo esercizio emerge una mappa che cambia il paesaggio. Quella che è appunto al centro degli incontri conclusivi di ASCARÉ.

In questa mappa che cambia il paesaggio sta anche il significato dell' Apprendimento Strategico. Lo scriviamo così, con le maiuscole, come se si trattasse di una formula, anche se può non essere completamente corretto: ma ce ne serviamo per restituire più compiutamente il significato di insieme che lega i tre diversi pilastri del nostro percorso formativo e che, ad un tempo, rappresenta anche il fondamento della stessa Comunità Professionale. L'Apprendimento Strategico è la conclusione del percorso di ASCARÉ perché rappresenta la forma della Capacità Istituzionale: lo spazio di lavoro dove darsi obiettivi strategici e obiettivi realizzativi, acquisire consapevolezze e definire magari anche il "luogo" in cui agire (rilanciando in questo senso la dimensione dell'Associazionismo e della cooperazione tra i livelli dell'ordinamento amministrativo) e dove esercitare la capacità di saper utilizzare le competenze istituzionali nello spazio istituzionale dell'Amministrazione pubblica.

Mappa, paesaggio, consapevolezza, valore - per la società ed il territorio. Quattro punti cardinali, tre pilastri, una architrave: di questo è stato fatto il percorso di ASCARÉ. Provando a comporre nuovo modello di sviluppo della Capacità Istituzionale.