Appalti pubblici: prime note sull’obbligo di segnalare le operazioni sospette di riciclaggio

letto 3256 voltepubblicato il 10/12/2018 - 17:44 nel blog di Ilenia Filippetti, in FORUM APPALTI, Integrità, Open Government, Sviluppo Locale

Alcune operazioni finanziarie e societarie sono oggetto di una particolare attenzione, da parte del legislatore, per i possibili fenomeni di riciclaggio connesso ad attività di terrorismo ma anche – ed è questo il tema sul quale il contributo in commento cerca di concentrare principalmente l’attenzione – in relazione alle attività di riciclaggio di denaro da parte della criminalità organizzata, attività che costituisce una delle principali modalità di infiltrazione delle “imprese mafiose” all’interno del circuito dell’economia legale.
Più in particolare, nel contibuto segnalato si cerca di esaminare le specifiche attività imprenditoriali che sembrano celare, in realtà, attività di riciclaggio nel settore degli appalti pubblici, ed un’attenzione specifica viene rivolta agli adempimenti che le stazioni appaltanti sono tenute a compiere sia in termini di controllo, sia in relazione ai precisi obblighi di segnalazione dei fatti sospetti agli organismi preposti alla vigilanza.
Si cerca in tal modo di mettere a fuoco alcune attività che possono essere sospette di riciclaggio ma che, più in generale, possono essere manifestazione delle modalità di inquinamento dell’economia legale da parte delle organizzazioni criminali o essere, in altri casi, manifestazione di fatti corruttivi penalmente sanzionati.

Indice dei temi trattati:

  • Le recenti indicazioni fornite dall’UIF della Banca d’Italia
  • L’obbligo di segnalazione
  • Le anomalie
  • Gli indicatori specifici per il settore dei contratti pubblici
  • Altre anomalie
  • Una strada ancora tutta da percorrere

Fonte: Mediappalti online, Anno VIII, n. 9, accessibile al link